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Palermo, mutilavano gli arti per truffare le assicurazioni: 42 fermi, anche avvocato

Vasta operazione a Palermo condotta dalla polizia di Stato contro una organizzazione criminale specializzata in frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti. I membri dell’organizzazione non esitavano a scagliare pesanti dischi di ghisa sulle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per molto tempo all’uso di stampelle e sedie a rotelle.
A cura di Susanna Picone
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Inscenavano falsi incidenti e, talvolta per pochi spicci, fratturavano gambe e braccia per truffare le assicurazioni. Cercavano soprattutto donne e giovani per inscenare i falsi incidenti in modo tale da ottenere risarcimenti più alti. Quelle persone che accettavano, per un po’ di soldi, di farsi mutilare venivano colpite con estrema violenza dai membri dell’organizzazione che non esitavano a usare pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all'uso di stampelle e sedie a rotelle. Almeno due le bande che a Palermo reclutavano disperati pronti a farsi ferire. Sono stati scoperti numerosissimi raggiri ai danni di compagnie assicurative. Le squadre mobili di Palermo e Trapani hanno arrestato 34 persone e altre 8 sono state bloccate dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e dalla polizia penitenziaria. Tra le persone coinvolte ci sono un avvocato palermitano che curava la parte legale di molti dei falsi incidenti, una praticante e alcuni periti assicurativi. Centinaia le persone indagate.

Le indagini hanno messo in luce uno spaccato criminale fatto di reclutatori che sceglievano le vittime tra persone indigenti; di ideatori che individuavano luoghi senza telecamere, veicoli per inscenare gli incidenti e falsi testimoni; e appunto di "spaccaossa" che procedevano alle lesioni fisiche insieme a medici compiacenti che firmavano perizie di parte; di centri fisioterapici che attestavano cure alle vittime mai effettivamente somministrate; di avvocati che gestivano le pratiche per i risarcimenti. La scorsa estate la polizia aveva già arrestato una decina di persone, componenti di altre bande di "spaccaossa" specializzate nelle truffe alle assicurazioni. Importanti poi le dichiarazioni resa da alcuni degli arrestati che hanno deciso di collaborare e così è emerso che il fenomeno era ancora più esteso. Nel corso delle indagini alcune delle vittime dei falsi incidenti hanno iniziato a parlare fornendo altre preziose indicazioni.

Un uomo morto per le fratture multiple

C'è anche un morto tra le vittime dell'organizzazione criminale. Si tratta di un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto su una strada alla periferia del capoluogo. All'extracomunitario sarebbero state somministrate dosi di Crack per evitare che si potesse sottrarre alle lesioni. La morte, in un primo momento decretata come conseguenza di un incidente stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture multiple procurate all'uomo da appartenenti all'associazione criminale al fine di inscenare un finto incidente.

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