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Palermo, direttrice delle poste inganna i clienti e intasca 124mila euro dai conti

La donna faceva firmare documenti a ignari clienti che si fidavano ma poi sottraeva decine di migliaia di euro dai loro conti per questioni personali.
A cura di A. P.
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Quando dovevano fare qualche operazione particolare in posta o investire i risparmi si affidavano a lei che li consigliava su cosa e come fare, del resto lei era la direttrice affabile e sempre disponibile, ma in realtà alle loro spalle sottraeva decine di migliaia di euro dai loro conti  intascandoli per questioni personali. Per sua sfortuna però alla fine è stata scoperta e denunciata ed è finita sotto inchiesta. Per questo la direttrice di un ufficio postale della provincia di Palermo ora è a processo davanti ai giudici del Tribunale di Termini Imerese con l'accusa di appropriazione indebita.

Come racconta l'edizione palermitana di Repubblica, i fatti contestati risalgono al periodo tra  il 2015 e il 2016, quando la direttrice si sarebbe impossessata di quasi 124mila euro, ingannando almeno quattro clienti. Un periodo abbastanza lungo durante il quale nessuno si era accorto dei suoi movimenti sui conti. La donna infatti si era guadagnata la fiducia dei risparmiatori che firmavano documenti e consegnavano carte d’identità perché nessuno sospettava neanche lontanamente che potesse arrivare a tanto.

"Mi diceva, penso a tutto io, non deve preoccuparsi di nulla deve solo fidarsi. In fiducia, ho firmato senza controllare" ha raccontato una delle vittime che si è costituita parte civile nel processo a carico del direttrice. Quando si è accorta che mancavano 60mla euro dal conto la donna è andata a chiedere spiegazioni trovandosi davanti a una confessione inaspettata. "Mi disse che aveva fatto dei prelevamenti dal mio conto, per problematiche familiari. Mi supplicò di non fare denuncia ai carabinieri, dicendo che avrebbe provveduto a ridarmi tutto" ha raccontato la donna, aggiungendo: "Poco a poco, me ne restituì 40 mila, un giorno venne a casa pregandomi di non fare cenno a nessuno di quella situazione. Ma come potevo tacere?". La sua denuncia in effetti ha fatto emergere altri casi analoghi e la direttrice è finta a processo

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