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Palermo, calci e schiaffi ai bimbi dell’asilo: “Ti svito la testa, scemo”

Sei educatrici di una scuola materna di Borgetto, in provincia di Palermo, sono indagate per maltrattamenti sui bambini. Tre di loro sono state sospese per un anno dall’insegnamento.
A cura di Davide Falcioni
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Un nuovo caso di violenza sui minori in una scuola elementare di Borgetto, nel palermitano, dove sei educatrici di età comprese tra i 36 e i 53 anni sono state iscritte nel registro degli indagati  per i maltrattamenti ai bambini, tra i quali anche un disabile. Per tre delle sei maestre è scattata anche la sospensione per un anno, mentre le altre colleghe non hanno al momento subito nessuna interdizione dal momento l'uso della violenza e delle intimidazioni era, secondo gli inquirenti, ingiustificabile ma non sistematico. Stando a quanto accertato i bimbi venivano in alcuni casi trattati con grida, insulti e minacce: "Ti svito la testa", "Ti faccio cadere i denti", "Ma sei scemo", "Io veramente a qualcuno lo ammazzo" sono state alcune delle frasi pronunciate.

Ad accertare i maltrattamenti sono stati i carabinieri in seguito alla denuncia della mamma di un bambino, che aveva notato degli ematomi all'orecchio del figlio il quale aveva confidato poco dopo: "E' stata la maestra". Parole chiarissime che hanno spalancato le porte al peggiore degli incubi: quello che nella scuola materna venissero praticati abusi e violenze ai danni dei bambini. Per questo i militari hanno installato delle telecamere nascoste, ottenendo "imprescindibili elementi di valutazione". Gli inquirenti hanno spiegato che nella scuola materna "c'era una clima di vessatoria prevaricazione in danno dei minori, infliggendo loro sofferenze fisiche e morali tali da rendere per questi ultimi abitualmente mortificante ed intollerabile la frequentazione della scuola materna".

I bambini venivano "aggrediti fisicamente, con schiaffi, calci e spinte, al corpo e al volto, nonché afferrandoli per le braccia e per le orecchie e trascinandoli perle aule, costringendoli con la forza a stare seduti e in silenzio". Tali comportamenti sono stati praticati anche su un bimbo disabile.

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