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Palermo: boss mafioso voleva uccidere la figlia perché fidanzata col carabiniere, 16 arresti

L’anziano boss, scarcerato pochi mesi fa, aveva cercato di riorganizzare il mandamento di Bagheria ma aveva anche ordinato la morte della figlia colpevole ai suoi occhi di un affronto perché fidanzata con un carabiniere.
A cura di Antonio Palma
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Una vasta operazione antimafia condotta dai carabinieri del comando provinciale di Palermo è scattata alle prime luci di questa mattina nel capoluogo siciliano contro presunti esponenti del mandamento mafioso di Bagheria. I militari dell'Arma, con l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero del 9° Nucleo di Palermo, hanno eseguito 16 ordinanze di arresto contro altrettante persone accusate a vario titolo di diversi reati tra cui associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. In manette è finito anche l'anziano boss Pino Scaduto che, scarcerato lo scorso aprile, secondo gli inquirenti  stava cercando di riprendersi il posto di capomafia del popoloso centro alle porte di Palermo.

Proprio Scaduto, secondo l'inchiesta coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dell'aggiunto salvatore De Luca, sarebbe stato protagonista di una storia dai contorni singolari. Secondo la Procura antimafia palermitana, infatti, le cimici piazzate nei luoghi di ritrovo del boss avrebbero portato alla luce un piano omicida ai danni della stessa figlia: condannata a morte dal padre  solo perché innamorata di un giovane maresciallo dei carabinieri. Secondo gli inquirenti, appena uscito dal carcere il vecchio boss ha scoperto che la figlia si era fidanzata con il militare dell'arma avviando con lui una relazione e chiamandosi fuori per sempre dagli affari di famiglia e avrebbe deciso di fargliela pagare.

In particolare l'anziano capomafia avrebbe chiesto al figlio di attivarsi per la macabra esecuzione della sorella e del fidanzato. Il giovane però si sarebbe categoricamente rifiutato mandando a monte i piani del padre. "Tua sorella si è fatta sbirra", diceva l'uomo al figlio per convincerlo, ma questo, rivolto ad un amico, aveva confessato: "Io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu… io non faccio niente… mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent’anni, non mi consumo". Nel frattempo però il boss avrebbe anche cercato di riorganizzare il clan, fiaccato dagli arresti degli ultimi anni, avviando un piano per far ripartire il pizzo, fare cassa e tornare a controllare il territorio. Le indagini però lo hanno impedito portando alle 16 ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Nicola Aiello.

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