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Palermo, autista di bus massacrato di botte da 10 ragazzini. E’ grave

Mario Covais, autista di bus palermitano, dopo essere stato tamponato da un gruppo di ragazzi è stato barbaramente picchiato. Non sarebbe in pericolo di vita.
A cura di Davide Falcioni
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Prima hanno tamponato il bus, poi hanno tentato di aprire il vano motore, infine hanno pestato a sangue l'autista – Mario Covais – che tentava di ribellarsi a quell'insensato atto di prepotenza. E' accaduto nel pomeriggio di ieri, 30 dicembre, a Palermo ad opera di un gruppo di ragazzi sulle cui tracce sono ora i carabinieri. L'aggressione all'altezza della fermata di Villa Adriana e il conducente è stato condotto all'ospedale Villa Sofia in codice rosso: le sue condizioni sarebbero gravi, anche se fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita. "Un atto di violenza barbara che non può avere né giustificazioni né motivazioni logiche", ha commentato il Sindaco Leoluca Orlando. "Sono grato ai carabinieri e ai sanitari del 118 – afferma  il primo cittadino – per il pronto intervento e mi auguro che si possa quanto prima individuare gli autori di questo pestaggio ed assicurarli alla giustizia".

Sul conducente è stata eseguita una Tac che ha escluso danni irreversibili, temuti invece in un primo momento. Ancora da ricostruire con precisione la dinamica di quanto accaduto, ma secondo i passeggeri che hanno allertato le forze dell'ordine e chiamato l'ambulanza, l'autista è stato picchiato da un gruppo di ragazzi che avevano tamponato il mezzo o tentato di aprirne il vano motore.

Michele Cimino, presidente dell'Amat, ieri si è recato in ospedale a far visita all'autista: "Mario Covais è stato aggredito da un gruppo di ragazzi a calci e pugni; appena fermato il bus, i ragazzi, che erano dietro con una loro auto, hanno provato ad aprire il vano motore. Lui ha intimato loro di finirla e andare via ed è stato aggredito. E' stato massacrato di botte, la gente che era lì ha raccontato di non aver mai visto nulla del genere". I ragazzi coinvolti nell'aggressione sarebbero una decina. Anche la Cgil ha espresso solidarietà al lavoratore: "Non ci sono parole, un atto di violenza gratuita, a quanto pare, che ci lascia senza parole; queste ondate di violenza sono impossibili da fronteggiare da soli con pochi vigilantes. Il problema è che occorre una risposta complessiva contro questa violenza. Così è un far west".

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