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Palermo, all’ospedale Cervello malati da giorni nei corridoi: “Senza bagni, tra la spazzatura”

Il fotografo siciliano Pucci Scafidi una settimana fa ha accompagnato l’anziana mamma in ospedale, dove le è stata diagnosticata una broncopolmonite con pleurite acuta: da allora la donna sosta, insieme ad altri pazienti, nei corridoi del pronto soccorso, in assenza delle più elementare norme sulla privacy, senza bagni e dignità.
A cura di Davide Falcioni
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Pazienti ammassati nei corridoi del pronto soccorso dell'ospedale Cervello di Palermo, in condizioni igieniche precarie e in assenza delle più basilari norme di rispetto della privacy. A raccontare il nuovo caso di presunta malasanità è Pucci Scafidi, un fotografo siciliano che una settimana fa ha portato l'anziana madre al nosocomio palermitano, dove le è stata diagnosticata una broncopolmonite con pleurite acuta: "Da circa una settimana vivo presso il pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo alla disperata ricerca di un posto per mia madre. Dopo quasi un giorno di attesa, le hanno diagnosticato una broncopolmonite con pleurite acuta. Bene, da sei giorni si trova ancora al pronto soccorso in balia di medici e infermieri sempre più indispettiti (ma loro non hanno nessuna colpa)", ha scritto il fotografo in un articolo di denuncia pubblicato dal sito Buttanissima.it.

Secondo Scafidi decine di pazienti sarebbero in attesa per giorni o addirittura settimane nei corridoi del pronto soccorso, in stanze senza bagni e prive di un adeguato sistema di aerazione, convivendo con lamenti e  cattivi odori: "Decine di anziani, parecchio malati, bivaccano tra i corridoi, abbandonati al loro destino – spiega il fotografo – ; uomini e donne sono tenuti in uno stato di promiscuità non rispettoso della dignità di ciascuno (per esempio mia madre ha un cardiopatico accanto). L’aria è molto pesante in quanto i locali non sono adeguatamente aereati e questo, probabilmente, non aiuta la cura dei pazienti nella quale si prodigano medici e paramedici, insufficienti per numero, ma non per competenze".

Pucci Scafidi ha aggiunto che la madre, ottantenne, in attesa di una regolare camera di degenza sosta in una stanza senza bagno ed è costretta a cambiarsi davanti agli altri pazienti, uomini e donne sconosciuti con i quali deve condividere l'angusto spazio. Le pulizie della stanza sarebbero state fatte solo ieri, dopo giorni, ma Scafidi si guarda bene dal prendersela con il personale sanitario in servizio, professionisti costretti anch'essi a lavorare in condizioni di enorme disagio. Medici e infermieri "fanno quel che possono, ma non hanno il tempo materiale per riuscire ad occuparsi di tutti. Molti di loro si sono rassegnati a questa situazione, io non riuscirei mai a lavorare in queste condizioni. Un dottore mi ha confessato di non poter fare altro che accettare passivamente quest'emergenza perché deve tenersi stretto il suo lavoro". La denuncia di Pucci Scafidi ha sortito per il momento un primo effetto: oggi all'ospedale Cervello si recherà per un'ispezione l’assessore alla sanità di Palermo, Ruggero Razza.

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