Pakistan: modella strangolata dal fratello, in libertà il religioso implicato

Di nuovo libertà provvisoria per il Mufti Abdul Qavil, il religioso musulmano coinvolto nel'inchiesta sulla morte per strangolamento della giovane modella pakistana Qandeel Baloch, considerata la Kim Kardashian del Paese con un vasto seguito sui social, il cui vero nome era Fauzia Azeem. Un giudice distrettuale del Pakistan infatti oggi ha concesso nuovamente la misura meno restrittiva per l'uomo che  godeva già della libertà provvisoria fino al 18 ottobre scopro dopo aver pagato una cauzione, ma era tornato poi in carcere quando un magistrato si era rifiutato di prorogare la misura e ne aveva disposto l'arresto. A riferirlo è stata la tv DawnNews di Islamabad cintando il suo avvocato.

Il legale dell'uomo, l'avvocato Khurram Babar, ha detto ai giornalisti che il suo assistito è stato rimesso nuovamente in libertà perché "il giudice si è' convinto che sia stato implicato nella vicenda sulla base di prove inconsistenti". Abdul Qavi era stato coinvolto nella vicenda della morte della 26enne Qandeel Baloch, strangolata dal fratello nel luglio 2016 in un delitto d’onore, dopo la scoperta di alcuni scatti che lo ritraevano insieme alla modella nelle ore precedenti la sua morte. La modella infatti poche ore prima aveva pubblicato online sui social alcune foto che la ritraevano in una stanza d'albergo accanto al religioso in questione che, a quanto lei aveva sostenuto, le aveva chiesto di sposarlo. Le foto avevano creato scalpore nell'opinione pubblica pachistana impressionata dal nuovo caso di delitto d'onore e avevano portato all'arresto dell'uomo oltre al fratello della donna.