Padre Aldo, precipitato dalla rupe di Tropea, la famiglia non crede al suicidio: “Perché non è stata fatta autopsia?”

Dietro la morte di padre Aldo Lamanna, 42 anni, precipitato da una rupe alta trenta metri alle spalle del convento Frati Minori, ci sono troppi dubbi. Sono quelli del fratello Antonio, che a due anni dai fatti e dopo la richiesta di archiviazione del caso, non crede all'ipotesi del suicidio. Padre Aldo, originario di Polistena, è morto il 5 febbraio 2016 dopo un volo dalla rupe di Tropea (Vibo Valentia), da dove, secondo la ricostruzione ufficiale, si sarebbe lanciato. Le indagini condotte nell'immediatezza dei fatti stabilirono che il religioso si sarebbe buttato dallo spiazzo esterno al convento, tuttavia, tale ricostruzione non ha potuto trovare riscontri negli esami medico legali. Sul corpo di padre Aldo, infatti, non fu disposta l'autopsia.

I frati che condividevano le mura del convento con padre Aldo, testimoniarono che nei giorni prima della sua morte il frate era turbato, ansioso, preoccupato. Quanto ai parenti, che vivono a Polistena, a pochi chilometri da Tropea, furono avvertiti della tragedia solo quattro ore dopo che il corpo del religioso era stato ritrovato e quando lo raggiunsero lo trovarono già ricomposto e lavato. A fare nascere i sospetti, tuttavia, non è stata solo questa circostanza, ma una serie di incongruenze. Proprio suo fratello Antonio, che oggi chiede nuove indagini, ha notato sulla testa di Aldo una strana ferita di cui nelle foto del corpo non vi è traccia. Secondo i familiari del priore, inoltre, non stava attraversando alcun un periodo di depressione, ma era sereno.