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Padova, scoprono che il figlio è gay: lo fanno rapire e sparire all’estero per rieducarlo

I genitori, insieme a un loro amico, sono ora accusati di sequestro di persona aggravata, violenza privata e le lesioni personali, sempre aggravate e continuate. Per l’accusa avrebbero portato il giovane nel suo Paese di origine, in Bulgaria, per “rieducarlo” perché non accettavano la sua omosessualità.
A cura di Antonio Palma
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Quel figlio gay per loro era un disonore, una fatto che mai avrebbero potuto accettare e che doveva essere risolto per lavare via l'onta caduta sulla famiglia. Così hanno pensato bene di organizzare un vero e proprio raid in casa del figlio, studente universitario, per rapirlo e farlo sparire all'estero per "rieducarlo". Queste le pesantissime accuse contro una coppia di genitori di origine bulgara ma residenti nel Veronese al centro di una indagine della Procura di Padova che è giunta ora a conclusone. Per loro e un loro amico considerato complice, il  pubblico ministero Sergio Dini si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. Le accuse, riporta il quotidiano, sono pesantissime e vanno dal sequestro di persona aggravata alla violenza privata passando per le lesioni personali, sempre aggravate e continuate.

Come racconta il Mattino di Padova, i fatti contestati risalgono al maggio 2015 quando la famiglia del ragazzo, all'epoca ventenne, decise di intervenire per mettere fine al rapporto del giovane con un suo coetaneo. I due ragazzi si erano conosciuti per caso durante gli studi universitari a Padova dove alloggiavano insieme in un appartamento per studenti. Inizialmente la famiglia ha fatto finta di non accorgersene ma poi i genitori, entrambi 44enni, ha organizzato il blitz  messo a segno con l'aiuto di un loro amico, un 41enne di origine serba. Un raid perfettamente riuscito dal loro punti di vista. Il ragazzo infatti è stato raggiunto nel suo alloggio, preso con la forza e immobilizzato prima di essere gettato in un'auto che poi è fuggita a tutta velocità verso la Bulgaria. Il tutto sotto gli occhi atterriti del fidanzato, minacciato di morte  e colpito anche con un pugno al volto. È stato lui a denunciare tutto e far partire le indagini che quattro anni dopo forse porteranno a un processo. Intanto del giovane portato via per essere "rieducato" non si è saputo più nulla, nascosto dai parenti nel suo paese di origine senza possibilità di poter comunicare con il ragazzo che è stato costretto a lasciare in Italia.

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