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Padova, liceo chiude le porte ai bocciati: “Vadano altrove, si sceglie in base al merito”

Al liceo statale “Alvise Cornaro” di Padova una decina di ragazzi di circa quattordici anni, bocciati al primo anno, dovranno provare a registrarsi in altri istituti perché il loro preferisce puntare sui diplomati di terza media con voti buoni. Protestano i genitori secondo cui il gesto viola la Costituzione.
A cura di Susanna Picone
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Secondo il preside di un liceo di Padova è arrivato il momento di introdurre la meritocrazia anche nelle scuole, almeno in assenza di spazi. E così una decina di ragazzi di circa quattordici anni, bocciati al primo anno, dovranno provare a registrarsi in altri istituti perché il loro preferisce puntare sui diplomati di terza media con voti buoni. Accade al liceo statale “Alvise Cornaro” di Padova. A riportare la vicenda, che chiaramente ha scatenato le proteste dei genitori, è il Gazzettino secondo cui, appunto, il 12 settembre una decina di ragazzi ripetenti dovranno trovare posto in altre scuole perché al momento delle iscrizioni il vertice del liceo ha comunicato che non era più possibile per loro ripetere l’anno nello stesso edificio. “Abbiamo 1200 studenti, le classe di 28 ragazzi sono piene e quando si pone un problema di spazi questa istituzione preferisce dare la possibilità a chi ha finito bene la terza media”, ha precisato al Corriere il dirigente scolastico Massimo Vezzaro.

Le accuse dei genitori e le motivazioni del preside – Secondo i genitori dei ragazzi, però, il preside in questo modo viola la Costituzione. “Non avrei nessun problema ad accogliere i ragazzi bocciati — ha aggiunto il dirigente scolastico —, ma non ho proprio spazio e questo ci costringe a fare una selezione sulla base del merito: andiamo a vedere i voti del primo quadrimestre dei ragazzi di terza media su quattro materie importanti. Qui deve passare il messaggio che si avanti per merito, non perché tutto è dovuto. Non è detto che io debba tenermi lo studente bocciato”. In ogni caso il preside, continuando a elencare le sue ragioni, ha spiegato se uno dei ragazzi proveniente dalla terza media rinuncia “io chiamo per primo il ragazzo bocciato”. Il ministro dell’Istruzione si sta occupando del caso.

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