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Padova, il sindaco festeggia il compleanno donando il midollo: “Il regalo più bello”

La donazione il giorno prima del suo 37esimo compleanno:“Penso sia il più bel regalo che sono riuscito a fare nella mia vita – commenta il primo cittadino di Piove di Sacco – Donare mi ha fatto sentire più uomo, persona fino in fondo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un compleanno con regalo speciale per Davide Gianella, sindaco di Piove di Sacco, nel Padovano. In vista dei suo 37 anni ha donato il midollo osseo e ieri ha trascorso quattro ore attaccato ad un macchinario che ha regalato una speranza di vita ad una persona in difficoltà. Il primo cittadino di Piove di Sacco era entrato nel registro dei donatori di midollo osseo del comune euganeo un anno e mezzo fa; a settembre è stato trovato compatibile ad un anonimo paziente in attesa di trapianto e ha accettato. “Penso che sia il più bel regalo di compleanno che sono riuscito a fare nella mia vita – commenta Gianella – non solo per chi ha ricevuto il mio midollo ma anche per me. Prima di oggi non pensavo che una scelta come quella che ho fatto mi coinvolgesse così tanto. Donare mi ha fatto sentire più uomo, persona fino in fondo”.

Il neo 37enne ha racconta di aver detto sì alla prima chiamata, pur non sapendo a cosa andasse incontro. Da allora però è stato accompagnato in un percorso di esami di garanzia non solo per chi riceve ma anche per chi dona. E ieri si è sottoposto al trattamento di aferesi, una sorta di centrifuga del sangue per estrapolare il midollo osseo “Devo fare un plauso – continua Gianella – e dire un grosso grazie a tutti i volontari di Admo e allo staff medico che mi hanno informato, supportato e assistito prima e durante la donazione, C'è chi è rimasto con me per tutta la mattinata e mi ha dato carica ed amicizia. Approfittando tra virgolette del mio ruolo di sindaco confido che il mio possa essere un esempio che possano seguire altri colleghi padovani e non solo in età di tipizzazione ossia tra i 18 e i 35 anni. Fino a che non si tocca con mano il problema, la malattia, non ci si rende conto. Io ho avuto la fortuna di visitare il reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova e da allora sento il dovere civico di sensibilizzare i giovani alla donazione. Oggi anche con l'esempio”.

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