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Padoan: “L’economia sommersa vale 190 miliardi, necessario combattere l’evasione fiscale”

Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno di studi 2016-2017 della Guardia di Finanza, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha a lungo parlato del problema dell’economia sommersa in Italia e spiegato che lavoro nero ed evasione fiscale pesano in tutto 190 miliardi, pari a quasi 12 punti di Pil.
A cura di Charlotte Matteini
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Consiglio dei Ministri n°45

L'economia sommersa in Italia costituisce ancora un enorme problema. A sollevare nuovamente la questione, durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno di studi della Guardia di Finanza, è stato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che durante il suo discorso pubblico ha a lungo parlato della problematica dell'evasione fiscale che ogni anno drena risorse vitali per il bilancio dello Stato. Secondo i dati forniti dal dicastero di via XX settembre, l'economia sommersa in Italia vale 190 miliardi, pari al 12 per cento del Pil e tra 2012 e 2014 il tax gap – ovvero la differenza tra quanto lo Stato materialmente incassa e quanto invece dovrebbe incassare – è ammontato a 109,7 miliardi l'anno: "Il solo gap dell'Iva è pari al 40,5 per cento del mancato gettito tributario. Numeri impressionanti se si considera il fatto che in Europa si fanno battaglie per gli zero virgola per la flessibilità di bilancio", ha spiegato il ministro Padoan.

Stando a questi ingenti numeri, è ormai dunque più che necessario contrastare l'evasione fiscale che "va contro l'equità e l'inclusione sociale, ma molto resta ancora da fare per un fisco più semplice e più equo e il contrasto all'evasione resta la priorità del governo". Sul punto in questione, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è però piuttosto ottimista: "Tra tanti risultati di cui siamo orgogliosi, ce n'è uno in particolare: i 14,9 miliardi di recupero dall'evasione fiscale, il 2015 è stato un anno record. Certo contrastare l'evasione è il minimo sindacale, ma tramite questo garantite la giustizia sociale, come dice l'articolo 3 comma 2 della nostra carta che andrebbe riletto con più chiarezza. Oggi sempre più persone hanno redditi insopportabili e il fisco deve essere visto più come un consulente che non come avversario, un messaggio diverso che non vede i cittadini come controparte ma a fianco, serve un cambio di forma mentis", ha spiegato Renzi.

"Nel complesso su famiglie e imprese graveranno nel 2017 meno tasse per 23,5 miliardi di euro, ma la crescita deve essere anche inclusiva, con politiche guardino a cittadini più deboli. E proprio sul fronte del rafforzamento alla lotta all'evasione ci sono misure nel disegno di legge fiscale varato insieme alla legge di bilancio: interviene principalmente in 4 aree: le nuove disposizioni sull'Iva sono molto efficaci nella lotta all'evasione e semplificano la prassi della fatturazione elettronica, che comunque il governo non intende imporre ai privati", ha concluso il ministro dell'Economia.

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