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Padoan assicura: “Non ci rimangeremo il taglio delle tasse”

Il ministro dell’Economia assicura: “Il taglio delle tasse è la colonna sonora di questo Governo”.
A cura di Redazione
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C’era molta attesa per la presenza di Pier Carlo Padoan al forum Ambrosetti di Cernobbio, soprattutto dopo l’intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il tema è sempre lo stesso: l’annunciato taglio delle tasse sulla prima casa, che si inserisce nel quadro del piano per abbassare la pressione fiscale che, entro la fine della legislatura, dovrebbe vedere interventi sull’Irap, sulle pensioni e sull’Irpef. Un piano che complessivamente potrebbe arrivare a valere circa 50 miliardi di euro, una cifra che sarà raggiunta anche attraverso interventi sulla leva del deficit.

Padoan ha sostanzialmente ribadito quanto anticipato da Matteo Renzi, spiegando: “I tagli sulle tasse sono una colonna della strategia del governo cominciata nel 2014 con gli 80 euro e che continuerà fino al 2018”. E ripetendo che “ogni intervento avverrà in un contesto di copertura stabile nel tempo, che poi è l’unico modo di rendere i tagli alle tasse credibili, perché la gente saprà che i tagli non saranno rimangiati”. Ma non ci sarà solo l’intervento su Imu e Tasi (che complessivamente vale circa 4,5 miliardi di euro), dal momento che il Governo ha intenzione di verificare la possibilità di “estendere un ulteriore abbattimento della tassazione a favore della competitività d'impresa”.

Il senso di questi interventi è quello di rimettere il Paese sulla “strada giusta per staccare gli altri, cosa che sarebbe un vantaggio per l’Europa nel suo complesso”. Una possibilità determinata anche dal piano Juncker che “può dare una grossa mano”, anche se “per sfruttarlo al meglio l'Italia deve imparare a fare progetti e a usare strumenti pubblici”. Del resto, permane un grande ottimismo negli ambienti di Governo: "I numeri sono buoni, la crescita è solida e a partire dall'anno prossimo siamo sicuri che comincerà a scendere anche il debito pubblico".

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