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Orlando: “Posso battere Renzi ed Emiliano” e propone al PD una manifestazione a favore dei migranti

In un’intervista concessa al quotidiano La Stampa, il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è detto ottimista e ha sostenuto di essere in grado di battere Emiliano e Renzi alle primarie del Pd del prossimo 30 aprile. “A fronte di un leader che si è consolidato in questi anni, vedo che il mio messaggio, non gridato, che non parla alla pancia, viaggia”, ha dichiarato, sottolineando di essere interessato a recuperare l’interesse dei delusi e dei giovani.
A cura di Charlotte Matteini
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Il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Partito Democratico è ottimista: "Io posso vincere questa sfida contro Emiliano e Renzi", ha dichiarato durante un'intervista concessa al quotidiano La Stampa. Nonostante i sondaggi lo diano in crescita, ma comunque sempre a grande distanza dall'ex presidente del Consiglio, il Guardasigilli non sembra essere preoccupato per questo, quanto più ha il timore che alle primarie del prossimo 30 aprile andranno al voto poche persone. "La cosa che mi preoccupa dei sondaggi è che rischiano di andare ai gazebo poche persone. Se riusciamo a fare delle cose insieme è un modo per rappresentare un progetto politico. A fronte di un leader che si è consolidato in questi anni, vedo che il mio messaggio, non gridato, che non parla alla pancia, viaggia. Su un pezzo di mondo deluso e politicizzato, ma anche molto tra i giovani, che seguono le mie iniziative", ha spiegato Orlando, chiarendo da dove nasce l'ottimismo che lo porta a pensare di poter battere il leader uscente.

"Conto in qualche modo di rappresentare una prosecuzione di capitoli positivi della storia del Pd. Se siamo qui è perché qualcuno ci ha fatto arrivare fin qui. Dobbiamo tenerlo sempre presente. Ma se mi richiamo all’Ulivo è perché ho fatto sempre parte della sinistra che ha scommesso su questa prospettiva, quella dell’unità dei riformismi che ci ha portato fino al Lingotto e poi qui. Credo in un Pd che con tutte le sue culture faccia i conti con la questione sociale. Noi non dobbiamo spostare l’asse a sinistra in senso geometrico, un centro riformista e una sinistra riformista possono lavorare insieme", prosegue il Guardasigilli.

Per quanto riguarda un'eventuale alleanza con Angelino Alfano e ciò che nascerà dalle ceneri del disciolto Nuovo Centro Destra, il ministro Orlando non esclude l'eventualità di una nuova reunion, a patto che vengano chiariti gli obiettivi di quest'alleanza: "Alfano, al quale va dato merito di aver rotto con Berlusconi in un momento difficile per il Paese, ha sempre rivendicato il raggiungimento di obiettivi di centrodestra. Non escludo che al centro si organizzi un campo di forze. Il problema è se accettano o no la questione sociale come discrimine e l’esigenza di andare oltre a logiche che siano di pura accettazione di dinamiche di mercato. Non mi dimentico mai il fatto che in Italia il welfare in larga parte sia stato costruito dal centro. Ma ci deve essere una rottura molto netta con la stagione del liberismo e un’adesione esplicita ad una prospettiva di centrosinistra".

Per Andrea Orlando il tema dell'immigrazione e dei diritti dei migranti è centrale e identitario per la sinistra e per questo motivo si dice favorevole alla manifestazione in favore dei migranti proposta nei giorni scorsi dall'ex segretario PD Walter Veltroni: "È un tema identitario e forte che deve caratterizzare una sinistra che riconosca la dignità delle persone. È una sfida che lancio a tutto il partito, facciamola presto. Sarebbe un modo per dare un senso politico alle primarie, farle diventare un momento di grande mobilitazione".

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