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Ora Salvini vuole espellere il sindaco leghista che ha celebrato le unioni civili

Il sindaco leghista Maria Scardellato, primo cittadino di Oderzo, ha recentemente celebrato un’unione civile omosessuale. Dal Carroccio, numerosi attivisti locali e dirigenti chiedono l’espulsione perché la Scardellato non avrebbe rispettato la chiamata all’obiezione di coscienza del partito.
A cura di Charlotte Matteini
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maria scardellato

Un sindaco leghista ha celebrato un'unione civile tra due omosessuali e per questo motivo è finita al centro delle polemiche, con tanto di richiesta di espulsione dalla Lega Nord per aver contravvenuto alla chiamata all'obiezione di coscienza avanzata dal Carroccio. Accade a Oderzo, provincia di Treviso, dove il Primo Cittadino Maria Scardellato, dopo essersi limitata ad applicare la legge Cirinnà celebrando l'unione civile tra Pasquale e Andrea, si è ritrovata a subire un vero e proprio partito dagli stessi attivisti e dirigenti locali della Lega Nord trevigiana, tanto da arrivare, appunto, alla richiesta di espulsione a causa della contraddizione con le politiche di partito. Il segretario provinciale della Lega Nord, Dimitri Coin, ha dichiarato: "Discuteremo nei prossimi giorni il provvedimento che prenderemo nei confronti di Maria Scardellato. Di certo non possiamo permettere che uno dei nostri sindaci esca così sfacciatamente dalla linea politica che abbiamo. Siamo stanchi di persone che dopo essere state elette da noi vanno poi a sostenere le tesi della sinistra", commentando la vicenda.

In relazione alla polemica scoppiata a Oderzo, è intervenuto anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini, il quale ha spiegato che la Lega Nord lascerà aperta una porta affinché il sindaco Scardellato possa spiegare le sue motivazioni e chiarire la vicenda, sottolineando però che "se la sindaca scientemente si è prestata a questo giochino sicuramente ha poco a che fare con la Lega. La nostra linea di principio è che, nel rispetto delle scelte di vita di tutti, il matrimonio è quello tra l'uomo e la donna. Questa è la linea che, in totale libertà, abbiamo condiviso all'unanimità. Penso che il comune di Oderzo abbia tanti problemi senza tirarsi dentro anche queste polemiche. Però andiamo a verificare che cosa è successo, se c'è stato qualche fraintendimento o meno".

In merito alla richiesta di espulsione pervenuta da più parti, Salvini ha inoltre ribadito che "sicuramente il primo cittadino non è in linea con quello che fanno tutti i sindaci della Lega e del movimento, che delegano ad altri la scelta di applicare una legge sbagliata. Una legge che è l'anticamera delle adozioni gay. La nostra linea è che dove c'è adozione gay, utero in affitto, bambino in vendita non c'è la Lega. Quindi se la sindaca scientemente si è prestata a questo giochino sicuramente ha poco a che fare con la Lega. E' pieno di dipendenti del comune e gente che si entusiasma  per queste cose, potevano occuparsene loro". Insomma, il partito non chiede una vera e propria obiezione di coscienza impedendo la celebrazione di unioni civili su tutto il territorio, ma di fatto obbligando i sindaci e consiglieri leghisti a delegare questa particolare funzione ad altri pubblici ufficiali.

La senatrice Monica Cirinnà, relatrice della legge che ha sancito l'istituzione delle unioni civili, ha difeso il sindaco Scardellato, attaccando le posizioni della Lega e sottolineando che della questione si occuperà il ministero dell'Interno, chiamato a rispondere con un'interrogazione parlamentare. "Con la vicenda della sindaca di Oderzo la Lega ha passato la misura. E' gravissimo che un partito politico non solo dichiari esplicitamente di non voler rispettare una normativa dello Stato, ma imponga agli amministratori eletti con le proprie liste di porsi al di fuori della legge. Sottoponiamo il caso al ministero dell'Interno con un'interrogazione parlamentare".

"La sindaca Scardellato, alla quale va tutta la nostra solidarietà, sta rispettando una legge dello Stato, non sviando dalla linea politica del Carroccio, cosa di cui l'accusa il segretario provinciale di Treviso Dimitri Coin. In uno stato di diritto è una differenza sostanziale, che da sempre viene rispettata da chi ricopre un incarico istituzionale, ma che con tutta evidenza, invece, questa formazione politica non coglie. In questo modo la Lega mostra  tutta la propria incapacità politica e di governo", ha proseguito Cirinnà, sottolineando, in conclusione, che "le unioni civili tra persone omosessuali sono riconosciute dallo Stato italiano, che piaccia o meno alla Lega, a Salvini e ai sindaci del Carroccio. In Italia evitare di celebrare unioni civili non è nelle disponibilità dei sindaci, anche leghisti, che devono rispettare le leggi".

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