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Ora il Governo pensa ad un piano per reintrodurre i pensionamenti anticipati

Dopo le anticipazioni di Poletti si fanno sempre più insistenti i rumors: pensionamenti anticipati per chi ha più di 55 anni e ha perso il lavoro. Ma resta il nodo delle risorse.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui "salta" ufficialmente la norma che, ripristinando quota 96, avrebbe garantito lo sblocco di 4mila pensionamenti anticipati nella scuola (con il ministro Madia che ha spiegato come il Governo intenda presentare 4 emendamenti soppressivi al testo di riforma della Pa, con la revisione dei pensionamenti d'ufficio e l'eliminazione del tetto dei 68 anni per professori universitari e medici), arrivano nuove indiscrezioni sulla riforma delle pensioni, prossimo passo obbligato del Governo Renzi. A raccoglierle, tirando le fila del ragionamento complessivo aperto da una recente intervista del ministro Poletti, è Roberto Giovannini su La Stampa, in un pezzo che anticipa i contenuti della bozza sulla quale starebbe lavorando il ministro del Lavoro, di concerto con Pier Carlo Padoan.

In particolare, secondo Giovannini, allo studio vi sarebbe un "ponte", ovvero "un meccanismo per consentire a chi ha perso il posto di lavoro di «saltare» le regole della legge Fornero, e andare in pensione prima dei 66 anni stabiliti dalla riforma del governo Monti".

La riforma delle pensioni allo studio del Governo

L'obiettivo a medio termine del Governo sarebbe quello di mettere in campo una serie di misure volte alla revisione complessiva del settore, per "accelerare la cosiddetta «staffetta generazionale» tra lavoratori più anziani e giovani nel settore privato; ovvero, consentire ai tanti lavoratori attivi che hanno accumulato molti contributi ma hanno solo 60-62 anni di età di andare in pensione. E liberare posti per le assunzioni di giovani, che costerebbero meno e renderebbero di più anche ai loro datori di lavoro". Il nodo è però sempre lo stesso: le risorse. E in questo momento, specie dopo la polemica sollevata da Carlo Cottarelli, l'esecutivo non può permettersi eccessivi voli di fantasia, ma deve necessariamente restare incollato alla "dura e cruda realtà dei numeri".

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