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Operata di ernia a Pordenone, muore poco dopo l’intervento: indagati medici e infermiera

Annamaria Gnan, parrucchiera veneziana di Caorle, è morta pochi giorni dopo l’intervento al Policlinico San Giorgio di Pordenone. La Procura ha iscritto otto persone nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
A cura di Susanna Picone
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Una donna di sessantuno anni di Caorle, Annamaria Gnan, è morta il 14 settembre scorso, pochi giorni dopo essere stata sottoposta a un intervento di ernia al Policlinico San Giorgio di Pordenone, casa di cura privata convenzionata con la Regione Friuli Venezia Giulia. L’evento ha spinto i familiari della donna veneziana – conosciuta a Caorle perché titolare di un salone di parrucchiere per uomo e donna – a presentare un esposto contro il Policlinico di Pordenone. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati otto persone tra medici e una infermiera (sei medici e l’infermiera che si trovavano in sala operatoria e il medico curante della paziente che l’aveva seguita dopo l’intervento) per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto a tutela delle garanzie difensive, in quanto consentirà la nomina di periti di parte all’autopsia, programmata per il 2 ottobre a Portogruaro (Venezia).

L’intervento chirurgico il 6 settembre, il decesso il 14 – Annamaria Gnan si era sottoposta a un semplice trattamento di ernia iatale tramite laparoscopia esplorativa al Policlinico San Giorgio di Pordenone il 6 settembre scorso. Era stata dimessa l’11, anche se lamentava dei forti dolori a un fianco. I medici le spiegarono che i dolori erano la normale conseguenza della quantità d’aria introdotta durante l’operazione. Il 13 settembre, dato che i dolori diventavano sempre più insopportabili, la donna si recò dal suo medico di base che le prescrisse un analgesico. Ma poi nella notte tra mercoledì 13 e giovedì 14 la situazione è precipitata: la signora ha iniziato a respirare sempre più affannosamente e così il marito ha chiamato il 118. Ma quando i sanitari sono arrivati era ormai troppo tardi: Annamaria non respirava più e le usciva sangue dalla bocca e dal naso.

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