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Omicidio Pamela, lo zio: “Non crediamo che Oseghale abbia agito da solo”

Secondo Marco Valerio Verni, avvocato e zio di Pamela Mastropietro, sarebbe stato impossibile per Innocent Oseghale uccidere e fare a pezzi da solo il corpo di Pamela Mastropietro.
A cura di Davide Falcioni
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"La cosa drammatica e preoccupante è che chi ha aiutato Oseghale sta ancora a piede libero". Ne è convinto Marco Valerio Verni, avvocato e zio di Pamela Mastropietro, dopo aver appreso che la Procura di Macerata ha revocato la custodia in carcere, ma solo per le accuse di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere, a carico di due dei nigeriani coinvolti nel caso, Lucky Awelima e Desmond Lucky. Secondo Verni è impossibile che il presunto assassino, Innocent Oseghale, possa aver compiuto quel terribile delitto da solo: "Il fatto che dei tre indagati, due escano dalle indagini dopo quattro mesi, è preoccupante – ha dichiarato l’avvocato Verni a Cronache Maceratesi –. Si aprono due scenari. Uno che Oseghale abbia fatto tutto da solo. Il secondo, che ritengo più credibile, è che Oseghale abbia avuto la complicità di qualcuno. Vuol dire allora che questi altri sono ancora in giro. Da zio, da avvocato, da italiano mi preoccupo sia del processo specifico, sia del fatto che simili bestie siano ancora in giro nel nostro Paese. Inoltre non vorremmo che chi parla di giustizia sommaria lo faccia solo nei confronti degli indagati. La giustizia sommaria non ci deve essere soprattutto per una ragazzina uccisa e fatta a pezzi a quel modo".

L'avvocato Verni ha quindi lanciato un appello al procuratore Giovanni Giorgio: "Gli chiediamo di non fermare le indagini. Non credo che sia possibile che Oseghale abbia fatto tutto da solo. Noi confermiamo la nostra fiducia nella procura e nei carabinieri. Ma chiediamo pubblicamente che le indagini continuino a 360 gradi". La convinzione dei familiari di Pamela è che se il 29enne avesse agito da solo avrebbe impiegato molte ore prima di uccidere e fare a pezzi il corpo della ragazza. Ne servirebbero circa 4 ore in ambiente idoneo e con gli strumenti adatti, mentre Oseghlae l’avrebbe fatto in condizioni decisamente diverse: su un terrazzo, con un coltello e una mannaia.

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