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Omicidio Ovadia, 24enne confessa: ha caricato il 53enne in auto e poi lo ha investito

Ad incastrare la 24enne un particolare indizio: sul giubbotto che indossava Massimo Garitta al momento della morte era rimasto impresso il marchio e il numero identificativo della marmitta dela vettura della donna. La ragazza inoltre era stata vista mentre faceva salire l’uomo in macchina poco prima vicino a un bar nel centro di Ovada.
A cura di Antonio Palma
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Dopo alcune ore di interrogatorio, è crollata e ha confessato la 24enne arrestata dai carabinieri  nelle scorse ore per l'assassinio del 53enne Massimo Garitta, ritrovato cadavere la notte di Capodanno in un campo a Ovada, in provincia di Alessandria. La giovane A. P,  di origini albanesi, avrebbe ammesso che non si sarebbe trattato di un incidente ma di un gesto volontario come avevano sospettano fin dal primo momento gli investigatori. La giovane donna avrebbe raccontato agli inquirenti di avere investito l'uomo nel tardo pomeriggio di Capodanno dopo averlo caricato sulla stessa vettura poco prima vicino a un bar nel centro di Ovada. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto,  la giovane avrebbe investito a morte l'uomo probabilmente in un momento d'ira dopo avere ricevuto un'offesa dalla vittima e averla fatta scendere. Sul caso però gli inquirenti continuano ad indagare visto che sul movente restano ancora molti punti da chiarire.

Ad incastrare la 24enne un particolare indizio che subito è balzato agli occhi dei Carabinieri del Nucleo Investigativo intervenuti sul ciglio della strada provinciale dove è stato rinvenuto il corpo del 53enne. Sul giubbotto che indossava Massimo Garitta al momento della morte era rimasto impresso il marchio e il numero identificativo della marmitta dell'auto dell'assassino. I militari, incrociando questi dati con altri elementi emersi dalle testimonianze che  ricontavano di una donna che aveva caricato la vittima i macchina , sono riusciti a risalire in poco tempo alla 24enne. La ragazza, posta in stato di fermo venerdì mattina, ha confessato dopo un interrogatorio lungo sei ore e ora si trova rinchiusa nel carcere di Vercelli in attesa della convalida del Gip.

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