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Omicidi Trifone e Teresa, l’avvocato di Ruotolo: “È disperato, ma sa che dovrà combattere”

Ieri Giosuè Ruotolo è stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Pordenone di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Il suo avvocato: “È consapevole che in questo momento bisogna combattere per far emergere la verità”.
A cura di Susanna Picone
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“La disperazione di una persona che si è sempre proclamata innocente, ma che è consapevole che in questo momento bisogna combattere per far emergere una verità che è alternativa rispetto a quella indicata dalla Corte d'Assise di Udine”. È quanto ha detto l'avvocato Roberto Rigoni Stern dopo la sentenza di condanna per il suo assistito Giosuè Ruotolo, il giovane di Somma Vesuviana (Napoli) condannato ieri all'ergastolo dopo oltre due giorni di camera di consiglio per il duplice omicidio di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza. I due giovani – lui militare di Adelfia (Bari), lei assicuratrice milanese di origini siciliane trasferitasi in Friuli per amore di Ragone – sono stati uccisi a colpi di pistola la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone. Giosuè Ruotolo, ex coinquilino e commilitone di Trifone Ragone, è stato l’unico imputato nel processo per il duplice omicidio e sempre si è detto innocente.

La difesa di Ruotolo proporrà appello: “Ultima parola è della Cassazione”

I suoi avvocati, che hanno fatto sapere che in questi giorni torneranno a trovare il proprio assistito in carcere, hanno detto di essere “curiosi di leggere i motivi di questa sentenza” e hanno già annunciato che, una volta lette le motivazioni, la difesa proporrà appello “nella consapevolezza che l'ultima parola verrà detta dalla Corte di Cassazione”. La sentenza della Corte d'assise di Udine prevede l'ergastolo e anche due anni di isolamento diurno per il giovane campano, che in aula ha ascoltato il verdetto con gli occhi bassi. Accanto a lui c’erano i suoi avvocati e alle sue spalle il papà e il fratello. Presenti inoltre in aula anche diversi familiari di Trifone e Teresa tra cui la mamma del militare di Adelfia, la quale ha ammesso di aver trovato la forza di perdonare l’ex coinquilino di suo figlio.

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