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Obama dice stop alla “guerra globale”: si avvicina la chiusura di Guantanamo?

Il presidente statunitense ha detto ammesso l’uso della tortura e riconosciuto che Guantanamo dimostra che “gli usa si fanno beffe dello stato di diritto”.
A cura di Davide Falcioni
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Forse sta davvero per finire la guerra al "terrorismo" intrapresa ormai più di 10 anni fa dagli Stati Uniti, all'indomani del crollo  delle Torri Gemelle: una guerra che ha causato decine di migliaia di vittime civili tra Afganistan, Iraq, Pakistan, Somalia e Yemen, e che con ogni evidenza non ha sortito i risultati sperati (ammesso che l'obiettivo fosse davvero lo smantellamento del terrorismo internazionale). In un discorso tenuto ieri, il presidente Obama ha infatti annunciato una drastica riduzione degli attacchi con droni "mirati" contro presunti militanti di Al Quaeda e un'accelerazione della chiusura del carcere di Guantanamo Bay, a Cuba. Il presidente ha anche riconosciuto che in passato è stato fatto massiccio utilizzo della tortura, ed ammesso che il centro di detenzione di "è diventato un simbolo in tutto il mondo, la dimostrazione che l'America si fa beffe dello stato di diritto".

"Siamo in guerra ormai da un decennio – ha detto Obama – ma anche questa guerra, come tutte le altre, deve finire". Secondo alcuni osservatori internazionali il discorso del presidente mira a "ridisegnare" l'immagine globale degli Stati Uniti, specialmente nei confronti del mondo islamico. Tuttavia non sarà semplice far seguire alle promesse anche i fatti, visto che l'area conservatrice del Congresso americano si opporrà certamente a quello che verrebbe giudicato un "abbassamento della guardia". Lo scopo di Obama, tuttavia, non è affatto quello di terminare le operazioni militari: per sua stessa ammissione, infatti, gli attacchi coi droni verranno solo "ridimensionati", nell'ottica di trasformare quella che finora è stata una "guerra globale" in operazioni dettagliate, mirate a colpire solo "estremisti violenti che minacciano l'America".

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