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Nutella perde contro Choco, giudici respingono la denuncia di Ferrero

Ferrero aveva denunciato che il contenuto dei prodotti a brand “Choco” realizzati il Belgio non manteneva le promesse contenute nell’etichetta, in quanto in realtà privi di cioccolato.
A cura di Susanna Picone
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In Belgio i giudici hanno decretato che un grande supermercato può vendere con il nome “Choco” la propria crema da spalmare a base di nocciole, anche se del tutto priva di cioccolato e anche se il prodotto evoca al consumatore, con l'immagine e l'imballaggio, la Nutella dell’azienda italiana Ferrero. La multinazionale italiana aveva denunciato che il contenuto dei prodotti a brand  Choco, realizzati come private label dalla catena di supermercati Delhaize, non manteneva le promesse contenute nell’etichetta proprio perché senza cioccolato e dunque aveva chiesto ai giudici di applicare alla catena di distribuzione una multa tra 1.250 e 100 mila euro per infrazione.

Il Tribunale del commercio belga non ha accolto la tesi di Ferrero – La tesi di Ferrero non è stata però accolta dal tribunale del commercio belga secondo cui Delhaize non insinua che il cioccolato sia un ingrediente della crema, ma che lo utilizza per indicare il gusto o il sapore che gli attribuisce e che comunque la parola “choco” non è regolamentata. Il nome va inteso dunque secondo i giudici come diminutivo di “chocoladepasta”, con il quale vengono indicate le creme spalmabili a base di cacao in polvere, zucchero e olio vegetale. Secondo gli addetti ai lavori si tratta di un esempio, l’ennesimo, di “Italian sounding” che colpisce, in modo trasversale, l’industria e la produzione agricola italiana.

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