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Strage nel Mediterraneo, oltre 30 migranti morti: “Cadaveri divorati dagli squali”

Una barca in legno trasportava almeno 500 migranti. Tipologia dell’imbarcazione e condizioni meteo rendono ancora più difficoltosi i soccorsi. Tra le vittime ci sono anche “tre bambini e 18 donne”
A cura di Redazione
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Nuova strage nel Mediterraneo, dove un barcone è affondato al largo di Garabulli, davanti alla costa occidentale della Libia. L'imbarcazione trasportava circa 500 persone e i morti al momento sono oltre 30. Lo ha riferito il portavoce della Marina libica, Ayub Ghasem. Ci sono anche "tre bambini e 18 donne" tra le vittime nel naufragio al largo delle coste libiche: lo ha riferito il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem. I sopravvissuti sono stati trasportati a Tripoli. La Marina libica ha pubblicato sulla propria pagina Facebook l'immagine di un sacco bianco che avvolge il corpo di un uomo e la didascalia "Cadaveri divorati dagli squali durante le operazioni di salvataggio". Le condizioni meteo hanno reso ancora più difficoltoso l'intervento di quanto avvenga con i gommoni. Per ora sono stati recuperati circa 200 sopravvissuti.

Non ha invece avuto esiti drammatici il soccorso operato dalla nave Acquarius su segnalazione della Guardia costiera da Roma. Acquarius, noleggiata dall'ong Sos Mediterranée e con a bordo il personale di Medici senza frontiere, ha portato in salvo oltre 400 persone che viaggiavano su un'imbarcazione in legno.

L'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha definito ieri il Mediterraneo il "confine più pericoloso al mondo". Dall'inizio dell'anno sono morte quasi 3000 persone nel tentativo di spostarsi da una sponda all'altra del "mare nostrum".

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