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Femminicidio Nuoro, Romina Meloni confidò al vicino: “Ho paura del mio ex”

Inquietante presagio nel delitto di Nuoro. Romina Meloni aveva confidato al vicino di avere paura del suo ex, Ettore Sini, agente penitenziario, l’uomo che ha premuto il grilletto che l’ha uccisa. Sini ha sfondato la porta di casa a pistolettate, Romina è morta sul colpo, mentre il suo compagno versa in condizioni gravissime all’ospedale di Nuoro.
A cura di Angela Marino
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Romina aveva paura del suo ex, Ettore Sini, l'uomo che ha premuto il grilletto nella casa dove lei conviveva con il suo nuovo compagno. È quanto emerge nel contesto delle indagini per il femminicidio di Romina Meloni, 49 anni, due figli e una vita per la Protezione Civile. La donna, stroncata da un colpo di pistola mortale, aveva confidato a un suo vicino di avere forti timori che il suo ex, Ettore, poliziotto penitenziario, potesse farle del male. Nessuna denuncia aveva seguito questa confidenza, forse perché Sini non aveva ancora oltrepassato il limite tra ossessione e azione criminale. L'ha oltrepassato domenica 31 marzo, quando, dopo aver tentato di stabilire per l'ennesima volta un contatto con la ex, attraverso il figlio di lei, si è presentato alla sua porta in via Napoli, a Nuoro.

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Lì, dopo essersi introdotto con l'inganno, approfittando dell'ingenuità di una bambina, si è visto aprire la porta di casa proprio da Romina, che, però, intuendo le sue intenzioni, l'ha richiusa immediatamente. Lui, però, aveva in tasca sua arma carica e in testa, l'intenzione di ucciderla. Ha esploso quattro colpi uccidendo lei e ferendo gravemente il nuovo compagno. Forse proprio la nuova relazione di Romina e la convivenza appena iniziata, sono state il fattore che ha scatenato l'ira disperata di Sini. Dopo il delitto si è diretto a casa, ma solo per prendere la sua arma di ordinanza e fuggire. Avrebbe avuto intenzione di suicidarsi, ma poi non l'ha fatto, ed è stato rintracciato nella notte a Sassari. Ora dovrà affrontare le pesanti accuse a suo carico, omicidio e tentato omicidio, forse, se gli inquirenti lo riterranno, aggravati dalla premeditazione. La relazione tra Sini e la vittima era finita lo scorso ottobre. Dopo la rottura l'agente penitenziario ha continuato a vivere nell'abitazione che condivideva con Romina e dove, in alcune occasioni, ha ospitato anche un figlio di lei con il quale aveva mantenuto buoni rapporti.

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