Novara, svolta nell’omicidio di Sara Pasqual: le tracce di botte non sono recenti
Le tracce di botte trovate sul suo corpo non sono recenti, per cui è probabile che non siano la causa della sua morte. C'è una possibile svolta nelle indagini sulla morte di Sara Pasqual, la 45enne, originaria di Candelo, in provincia di Biella, trovata senza vita lo scorso 10 gennaio nella sua casa di Sozzago, in provincia di Novara, dal compagno, Gabriele Lucherini, 46 anni, che al momento risulta indagato per omicidio preterintenzionale. A scagionarlo, però, potrebbero essere i risultati dell'autopsia effettuata sulla salma della donna, eseguita oggi, lunedì 15 gennaio: l'esame, infatti, conferma sì la presenza di segni di percosse, ma non sarebbero recenti, per cui è ipotizzabile che il decesso sia dovuto a cause naturali per le sue precarie condizioni di salute.
Se i risultati dell'esame autoptico dovessero essere confermati, bisognerà rivedere la posizione del compagno e le accuse nei suoi confronti. Lucherini è stato il primo a trovare il corpo di Sara senza vita nella sua camera da letto. La sera prima del decesso della donna, i due avevano litigato furiosamente, come spesso accadeva nell'ultimo periodo, stando a quanto raccontato agli inquirenti dai loro vicini, che hanno addirittura parlato di una "morte preannunciata". Le violenze erano frequenti, i militari erano dovuti intervenire più volte per riportare ordine tra i due, ma Sara aveva sempre riaccolto in casa il suo partner. L'uomo, da parte sua, fermato dai carabinieri, ha sempre sostenuto di essere innocente, anche quando la Procura ha formalizzato nei suoi confronti l'accusa di omicidio preterintenzionale.