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Non solo la zanzara tigre, l’allarme arriva da quella del Nilo: sospese donazione sangue

Il virus del Nilo Occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di West Nile Virus) è un Arbovirus che solo accidentalmente può infettare l’uomo e si trasmette con le punture delle zanzare comuni, le Culex pipiens. L’Avis ha deciso di bloccare le donazioni nelle zone a rischio.
A cura di Biagio Chiariello
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Non solo la zanzara tigre. In questi giorni di caldo e afa, il pericolo arriva anche dalla trasmissione dell’infezione da West Nile Virus, noto anche Febbre del Nilo Occidentale. Va detto subito che si tratta di un allarme già noto.  Già negli ultimi due anni ha riguardato diverse zone d’Italia. In questo caso però a colpire sono le zanzare comuni, le Culex pipiens. Il contagio è in oltre l’80% dei casi asintomatici; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Non bisogna sorprendersi che questa specie sia vettore di malattie infettive come malaria, dengue ed altre forme nocive per la salute di uomini e animali.

Tanto che l’allarme sta coinvolgendo anche le donazioni di sangue che vengono puntualmente bloccate. L’Avis ha infatti disposto una misura precauzionale per fronteggiare l’allarme legato alla “zanzara del Nilo”: ventotto giorni senza donare. Il provvedimento è estesi a tutti i donatori che siano stati (anche per un solo giorno) nelle provincie di: Carbonia-Iglesias,  Cagliari, Mantova, Ravenna, Bologna, Roma, Rovigo, Reggio Emilia, Modena e Ferrara. All’estero la zona di Rostov (Federazione Russa) e lo Stato di Israele. Come sempre, va attuata la sospensione per i donatori che abbiano soggiornato in USA o Canada. Il Virus del Nilo Occidentale si trasmette con la puntura di zanzara e ogni anno ormai si registrano casi di contagi: addirittura due anni fa in provincia di Cremona una persona era deceduta proprio a causa del virus.

Per proteggersi dalle zanzare ed evitare il contagio, si raccomanda di pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo e ristagno, trattarli regolarmente e quando possibile coprirli con una zanzariera; eliminare i sottovasi ed evitare il ristagno d’acqua al loro interno. Evitare la formazione di qualsiasi raccolta di acqua stagnante; tenere pulite fontane e vasche ornamentali; svuotare settimanalmente nel suolo e tenere puliti gli abbeveratoi e le ciotole per l’acqua degli animali domestici; coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese; controllare periodicamente le grondaie mantenendole pulite e non ostruite. E ancora: evitare di accatastare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante; non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto; non lasciare abbandonate piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni; non lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna; non svuotare nei tombini gli abbeveratoi, i sottovasi e qualsiasi altro contenitore d'acqua.

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