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“Non pagano le tasse”, Corleone fa scattare la diffida per i Riina

Per la prima volta nella cittadina palermitana, l’amministrazione comunale presenta il conto alla famiglia di Totò Riina per le tasse arretrate: pronta diffida che farà scattare il pignoramento.
A cura di A. P.
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Fino a qualche tempo fa in quelle zone non era nemmeno pensabile attaccare le famiglie mafiose sul terreno a loro più caro, quello dei soldi. Ora invece anche a Corleone la musica sembra essere cambiata e l'amministrazione comunale ha deciso di presentare il conto. Come racconta Repubblica, infatti, le commissarie che gestiscono il Comune palermitano, sciolto di nuovo per infiltrazioni mafiose, hanno deciso di far scattare la diffida nei confronti di una delle famiglie più note, quella dei Riina. La moglie del defunto boss, Ninetta Bagarella, dovrebbe sborsare  circa  600 euro; la figlia Lucia circa 400, entrambe per la tassa sui rifiuti.

In realtà il nuovo corso dell'amministrazione comunale è scattato già da alcuni mesi con vari solleciti di pagamento, sempre caduti nel vuoto. Ora, a quasi due mesi dalla morte di Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, è stato deciso che il prossimo sarà l'ultimo avviso, dopodiché la pratica passerà all’Agenzia delle Entrate, che provvederà al pignoramento o al blocco delle autovetture di proprietà dei morosi. A confermare che i tempi sono cambiati il fatto che un'altra delle storiche famiglie mafiose del paese siciliano, quella dei Provenzano, ha iniziato a pagare le tasse. La vedova dell’altro capomafia, Bernardo Provenzano infatti ha chiesto di rateizzare la somma dovuta e ha già pagato due quote. Un vera novità per Corleone dove i mafiosi potevano non pagare le tasse e mia sarebbero scesi a patti con le istituzioni per un pagamento rateale. I Riina però ancora no: continuano a ripetere di essere nullatenenti e chiedono anche bonus pubblici per i bisognosi

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