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Non le pagano lo stipendio, 22enne si sfoga: “Non posso festeggiare il compleanno di mio figlio”

Jade Powdrell, 22 enne inglese che lavora come badante in Hull, afferma di non avere i soldi neanche per fare un regalo al figlio che tra qualche giorno compirà due anni. La colpa sarebbe della società che non le paga gli stipendi, ma la stessa azienda si difende: “Ha preso delle nostre proprietà, tra cui un telefono cellulare”.
A cura di Biagio Chiariello
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Non può permettersi una festa per il secondo compleanno di suo figlio, dato che la compagnia per cui lavora non è riuscita a pagarla i suoi primi due mesi di stipendio. Jade Powdrell, 22 anni, che fa la badante a Hull, in Regno Unito, sostiene di essere stata “messa in difficoltà” dalla Life Long Care Services Ltd e di “non potersi permettere neanche un regalo” al suo bambino. La società però ha spiegato alla signora Powdrell è stata pagata “la maggior parte del denaro che le era dovuto”, ma che ha scelto di “trattenere gli stipendi fino a quando non restituisce proprietà che appartengono a noi”, tra cui una pen drive e un telefono cellulare per un totale di £ 544 (circa 610 euro).

Il figlio della signora Powdrell, Drei, festeggerà il suo secondo compleanno ad ottobre, ma la mamma sostiene che “i suoi piani sono ormai andati in frantumi”. “Ha solo un regalo e l'ho preso mesi e mesi fa” dice. La sua situazione finanziaria è davvero critica, tanto che Jade è stata costretta a vendere la sua auto. La ragazza dice di aver fatto "sacrifici per un anno" così da ristabilire il suo piano finanziario, ma ora è senza mezzi di trasporto per andare al lavoro.

Una portavoce di Life Long Care Services Ltd ha ammesso che la società è debitrice nei confronti della sig.ra Powdrell. Ma le somme le verranno corrisposte solo quando avrà “restituito” le proprietà dell'azienda. Da parte sua, Jade afferma di aver tentato di restituire gli articoli in diverse occasioni: “Oramai sono stanca di farlo, ma ogni volta che ho provato casualmente mi dicono che non possono prenderli”. La portavoce della compagnia afferma inoltre che la donna è stata malata per tre settimane e ha avuto un'altra settimana di riposo “per stress”, ciò significa che la somma che la 22enne pensa le sia dovuta non è corretta.

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