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Nick Clegg si scaglia contro Cameron: “Così la Gran Bretagna sarà un pigmeo nel mondo”

Il veto del premier britannico alla nuova Unione europea non è piaciuto al suo vice, che sarebbe “furioso” per l’accaduto. L’appoggio dei liberal democratici al governo, almeno per ora, non è in discussione.
A cura di Alfonso Biondi
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Il premier inglese

Nell'occhio del ciclone. A due giorni dal vertice di Bruxelles, una valanga di critiche e rimbrotti seppelliscono il premier della Gran Bretagna David Cameron. Dei 27 Paesi che fanno parte dell'Unione europea solamente il suo si è tirato fuori dagli accordi fiscali che verranno firmati a marzo: una decisione che sta facendo molto discutere, anche all'interno della sua maggioranza di governo. Una dura presa di posizione è arrivata dal vicepremier e leader dei liberal democratici Nick Clegg che si è detto "amaramente deluso" dal risultato del summit della settimana scorsa, in particolare dalla decisione di Cameron di non aderire al nuovo trattato. Per l'Indipendent, Clegg sarebbe letteralmente "furioso". Il vicepremier ha paura che la Gran Bretagna possa essere accantonata dagli altri partner  europei, smettendo quindi di rivestire un ruolo importante sullo scacchiere decisionale del Vecchio Continente: "Una Gran Bretagna fuori dall'Europa sarebbe considerata irrilevante da Washington e un pigmeo nel mondo" ha dichiarato durante un'intervista concessa alla Bbc.

Al momento l'appoggio dei liberal democratici al governo Cameron non sembra essere in discussione, tuttavia il malcontento per quanto accaduto al tavolo continentale c'è e si vede. Paddy Ashdown, ex leader del Partito ha accusato Cameron di aver "buttato nello scarico 38 anni di politica estera inglese". Storcono il naso anche il Ministro per le attività produttive Vince Cable ("Siamo finiti in una posizione scomoda") e il Ministro della giustizia Ken Clarke ("E' stato un risultato deludente e sorprendente").

E' interessante però notare come, secondo un sondaggio pubblicato dal Mail on Sunday, il 62% dei cittadini britannici dichiari di condividere appieno la decisione del premier; chi non la sostiene, invece, è solamente il 19% del campione. La deriva euro-scettica diventa ancora più chiara se si considera che il 66% degli intervistati si è dichiarato favorevole a un referendum che riveda i rapporti della Gran Bretagna con l'Unione Europea. Tra le bacchettate degli alleati, la posizione degli elettori e quella del suo partito, la posizione di Cameron è sempre più difficile.

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