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Nessuno sconto di pena per i condannati all’ergastolo: ok alla legge

Approvato in Senato il disegno di legge che non permetterà ai condannati all’ergastolo di usufruire di sconti di pena, modificati gli articoli 438 e 442 del codice penale. Esulta il ministro della Giustizia Bonafede: “Chi sbaglia con noi al Governo paga”. Favorevoli anche Fdi e Leu, Forza Italia di astiene.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Ieri il Senato ha approvato in via definitiva la legge che non consentirà più di applicare il giudizio abbreviato ai delitti puniti con l'ergastolo. Il nuovo testo, che prevede la modifica degli articoli 429, 438, 441-bis e 442 del codice di procedura penale, oltre a negare la possibilità ai condannati di avere la pena ridotta di un terzo, prevede che la richiesta di rito abbreviato per determinati delitti debba essere dichiarata inammissibile dal giudice dell'udienza preliminare, ma consente comunque all'imputato di poterlo richiedere fino a che non si sia conclusa l'udienza preliminare. Il ddl è passato in Aula con 168 voti a favore, tra cui le forze di Governo, Fratelli d'Italia e Leu, 48 contrari del Partito Democratico e 43 astenuti, tra cui Forza Italia e altri. In serata è arrivata l'esultanza del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha annunciato: "Con questa legge diamo un segnale fortissimo a tutti i cittadini di questo Paese. Ora c’è la certezza della pena, non ci sono più gli sconti a cui i criminali un po’ si sono abituati. Chi sbaglia con noi al Governo paga".

Favorevoli al voto anche due partiti caratterizzati da una visione politica opposta: Liberi e Uguali e Fratelli d'Italia. L'ex presidente del Senato Pietro Grasso ha spiegato come, nonostante il suo partito non condivida "nessuna scelta adottata finora" dal Governo attuale, questo provvedimento può essere "un tassello nella direzione giusta", anche se sarebbe necessaria una "revisione dell'intera procedura". Le motivazioni che hanno spinto Fratelli d'Italia a votare a favore sono completamente diverse: "Abbiamo deciso di farlo per frenare l'eccessiva indulgenza di certi magistrati", ha dichiarato Alberto Balboni, capogruppo in Commissione Giustizia di Fdi. Forza Italia invece ha scelto di astenersi, perché convinti che "debba essere conservato l’istituto del giudizio abbreviato perché garantisce equilibrio anche a favore delle persone offese in un procedimento, o per esempio dei pentiti", ha spiegato il senatore Enrico Aimi.

L'avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime e da due settimane Garante regionale per la tutela delle vittime di reato della Lombardia, che ha seguito con attenzione e sostenuto il disegno di legge, ha parlato di una "grandissima vittoria per le vittime, d'ora in poi coloro che si macchieranno di reati gravissimi come omicidi premeditati, rapine seguite da omicidio, stalking o stupro seguiti da omicidio, di quei delitti cioè puniti con la pena dell'ergastolo, non potranno più fruire del rito abbreviato".

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