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Nel rogo di Londra è morta anche l’arte: addio a Khadija: le sue opere in mostra a Venezia

Nel rogo della Grenfell Tower di Londra è morta anche Khadija Saye, la fotografa londinese di origine gambiana che dopo un’adolescenza difficile stava riuscendo a farsi notare a livello internazionale per la sue opere. Le sue foto sono esposte alla Biennale di Venezia. E l’incendio di Londra, a 25 anni, se l’è portata via.
A cura di Giulio Cavalli
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A Venezia le sue opere sono esposte fino al 26 novembre, al Diaspora Pavilio della 57sima Biennale Di Venezia. Insieme alle sue fotografie, nella collettiva a Venezia, ci sono quelle di grandi nomi come Yinka Shonibare, Isaac Julien, Michael Forbes e Nicola Green, che con Khadija da tre anni stava seguendo un paziente affiancamento dopo essere rimasta colpita dalla bellezza delle sue immagini. Aveva 25 anni, Khadija, e a 25 anni arrivare ad esporre in uno degli eventi artistici più importanti del mondo è roba da far tremare le gambe.

Il 10 maggio aveva pubblicato sul suo profilo Facebook la foto del cartellone della mostra e aveva scritto: "È stato un viaggio vero, di lacrime e di alti e bassi, ma mamma sono un'artista che espone alla biennale di Venezia e le benedizioni sono abbondanti!". Nata a Londra nel 1992 Khadija Saye, di origine gambiana, nella sua opera fotografica (che si può vedere sul suo sito personale) ha puntato lo sguardo sulle donne e sulle sue origine, dedicandosi alle persone immortalate con tutte le loro turbolenze.

Il giorno prima di morire ha incontrato proprio a Londra un influente gallerista che era rimasto colpito dalle sue foto. Pensava di avere svoltato, Khadija, sentiva che era arrivato il momento di brillare. Ma non ne ha avuto il tempo: Khadija viveva con la madre Mary Mendy nella Grenfell Tower al ventesimo piano: alle 3 del mattino nel giorno dell'incendio, quando era stata per dispersa, aveva scritto un messaggio us Facebook che diceva "sono intrappolata, non riesco a scappare" all'amica e collega Nicola Green. "Prega per me e mia madre" è stato l'ultimo segnale di vita prima del silenzio.

Una vita tutta in salita: dalle condizioni economiche difficili fino alla prima borsa di studio, a 16 anni, che le aveva permesso di iniziare con la fotografia. "Viveva in cima alla Torre di Grenfell e frequentava una scuola piena di persone privilegiate – racconta la sua amica Nicola Green – che a volte le sembravano di non avere alcuna comprensione di quel privilegio. Questo le ha fatto capire che la fiducia è una cosa misteriosa: voleva cercarla per questo. Penso che forse la vita le ha dato la tenacia e la determinazione a trovarla in se stessa".

Fino al quel fuoco feroce.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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