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Nega il cibo al figlio adottivo 11enne e lo droga per farlo sembrare malato e ottenere la pensione

Una donna russa avrebbe costretto il figlio adottivo a vivere per otto anni con poco cibo e droghe. A undici anni il piccolo era così malnutrito da pesare come un bambino di quattro anni. La mamma, che è stata condannata a sei anni, voleva farlo risultare malato agli occhi di tutti.
A cura di S. P.
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Un undicenne pelle e ossa, che pesa ed è alto come un bambino di quattro anni, per colpa della donna che lo aveva adottato quando aveva tre anni. Arriva dalla Russia la terribile storia del piccolo Valery Kandaurov, un bambino che a causa della madre adottiva Lyubov Korotkova è stato costretto a vivere per anni in terribili condizioni. A riportare la vicenda sono i tabloid britannici. A quanto emerso, da otto anni la donna negava il cibo al figlio e gli somministrava droghe per farlo apparire in condizioni di salute precarie e ottenere in questo modo l’indennità di malattia. Valery era arrivato a pesare come un bambino di 4 anni. Per sua madre – una quarantenne che secondo quanto emerso dalle indagini era riuscita a nascondere anche al compagno il suo diabolico piano – doveva “risultare malato agli occhi di tutti”. Il piccolo non è neppure mai andato a scuola: la madre lo faceva studiare a casa e gli negava così anche di relazionarsi con dei coetanei.

Lyubov Korotkova è stata dichiarata colpevole di aver inflitto lesioni gravi a un minore costringendolo “a uno stato di impotenza” ed è stata condannata a sei anni di carcere. Dovrà anche restituire l’indennità percepita grazie a questa truffa e versare i danni morali al figlio. Svetlana Petrenko, funzionaria del Comitato investigativo federale russo, ha spiegato che durante tutti questi anni l’imputata ha visto molti medici con suo figlio e anche loro sarebbero stati truffati dalla donna che ipotizzava malattie rare e inspiegabili per il bambino. Inizialmente, a quanto emerso, la comunità aveva anche difeso la quarantenne dalle accusa: per tanti era una donna amorevole che si prendeva cura del figlio adottivo nonostante la sua grave e sconosciuta malattia.

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