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‘Ndrangheta, progettavano attentato contro caserma carabinieri: 13 fermi

Smantellata la cosca “Rango-Zingari” egemone nella provincia di Cosenza, il blitz dopo la scoperta del piano per un attentato contro una caserma dell’Arma.
A cura di Antonio Palma
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Vasta operazione dei carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza contro la ‘ndrangheta calabrese in tutto il territorio provinciale. L'operazione, denominata Doomsday, ha permesso di smantellare la cosca "Rango – Zingari" egemone nella provincia per estorsioni a danno di imprenditori e traffico di droga, e di arrestare elementi di spicco della criminalità organizzata locale. In tutto sono stati 13 i fermi effettuati dai militari dell'arma nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi. I fermi sono arrivati a seguito di complesse indagini da parte degli inquirenti per smantellare il nuovo assetto della cosca che si era riorganizzata velocemente dopo gli arresti avvenuti a seguito anche di recenti operazioni condotte sempre dall'Arma. Come hanno spiegato gli inquirenti, la misura urgente del fermo si è resa necessaria per una serie di esigenze cautelari sulla base di informazioni ottenute in fase di indagine.

Il gruppo infatti voleva fare un attentato ad una caserma dei Carabinieri di Cosenza. La circostanza è stata scoperta a seguito di una intercettazione ambientale, così si è deciso di intervenire rapidamente prima che i criminali mettessero in atto il loro piano. L’attività di indagine inoltre ha consentito di ricostruire la disponibilità di armi della cosca e lo sfruttamento delle ricchezze del territorio attraverso estorsioni agli imprenditori, nonché un enorme traffico di sostanze stupefacenti. Oltre ai fermati risultano indagate altre cinque persone già detenute. Tra i fermati figurano un imprenditore edile che aveva ruolo di referente della cosca e alcuni dei soggetti già arrestati poiché ritenuti responsabili degli atti intimidatori contro gli amministratori comunali di Marano Marchesato.

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