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Naufragio Lampedusa, due presunti scafisti fermati per omicidio

Due presunti scafisti del naufragio nel Canale di Sicilia in cui sono morti almeno 17 migranti sono stati fermati dalla squadra mobile della Questura etnea.
A cura di S. P.
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Due persone, presunti scafisti del naufragio avvenuto due giorni fa nel Canale di Sicilia, sono stati fermati dalla squadra mobile della Questura etnea. La Procura di Catania gli contesta, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il naufragio e l’omicidio volontario plurimo. Il provvedimento, che è stato eseguito dalla polizia la notte scorsa, è stato firmato dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Monia Di Marco. Nel naufragio, avvenuto a circa un centinaio di miglia a sud di Lampedusa, sono morte almeno 17 persone ed è ancora incerto il numero dei dispersi. Le salme recuperate finora – si tratta di 12 donne, due bambine piccole e tre uomini – sono arrivate nel porto di Catania a bordo della nave Grecale, assieme a circa 200 sopravvissuti. Sui corpi oggi verrà eseguita l’autopsia.

I due presunti scafisti sono in carcere – I due presunti scafisti, secondo l’accusa, avrebbero bloccato i motori in acque internazionali, per chiedere soccorso, e causando in questo modo un danno al natante che avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Lo spostamento degli immigrati a bordo alla ricerca di un posto per evitare di cadere in mare ha fatto poi rovesciare il barcone. Gli arrestati sono due nordafricani e sono stati già condotti in carcere.

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