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Napolitano: “Fatti sconvolgenti a Genova, inerzie e incuria”

C’è “incuria” nei confronti del patrimonio boschivo e forestale e “inerzie locali”, tuona il presidente della Repubblica in merito alla tragedia di Genova. “Per la tutela del territorio è necessaria una visione unitaria”.
A cura di Biagio Chiariello
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Tragedie come quelle accadute a Genova sono dovute a “inerzie locali” ma anche “all'incuria del patrimonio boschivo e forestale”.  Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell'incontro al Quirinale con una rappresentanza degli allievi degli istituti di formazione del Corpo forestale dello Stato nel 192esimo anniversario di fondazione.  ”Credo di dover condividere, all’indomani dei fatti così sbalorditivi e sconvolgenti di Genova, l’accento messo sull’importanza che ha la tutela del patrimonio forestale anche per prevenire rischi derivanti dal dissesto idrogeologico di cui purtroppo il nostro Paese soffre endemicamente” ha detto il capo dello stato a proposito dell’alluvione che ha colpito il capoluogo ligure.

Non sono sufficienti giustificazioni indefinite sulle responsabilità o sulle cause, prosegue il capo dello Stato: “Ho sentito un rischio anche di riferimenti generici, troppo generici, a proposito di quello che è accaduto di recente a Genova da ultimo, a burocrazie lente o a interventi giudiziari impropri. Bisogna essere molto circostanziati nel vedere dove ci sono stati dei comportamenti che hanno provocato danni“, oltre che allargare il discorso e far risalire l’impegno “a un complessivo quadro di responsabilità per la tutela del nostro territorio“. Questo, ha sottolineato Napolitano, è inoltre l’unico modo per salvaguardare cittadini “in fasi che sono anche molto rischiose dal punto di vista del cambiamento climatico“.

E il Presidente non manca l’occasione di riflettere i fatti di Genova al momento che sta vivendo il Paese “in cui l'attenzione non può non concentrarsi con la massima forza sulla tutela del territorio, sulla tutela del nostro patrimonio naturale, oltre che storico-artistico, perché stiamo vivendo dei fenomeni di spaventosa devastazione”. Per Napolitano, di fronte al cambiamento climatico, nasce “la possibilità di attrezzarsi per rafforzare quello che già doveva essere fatto prima“.

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