Vittorio caduto nel cantiere e morto a Ischia a 59 anni: “Ha costruito una famiglia col suo lavoro”
"Vittorio era molto educato, ascoltava e pesava bene le parole. Ha costruito una famiglia con il suo lavoro". Ha voluto ricordare così don Giuseppe, parroco della Basilica Pontificia di Santa Maria di Loreto a Forio d'Ischia, Vittorio Tommasone, morto sul lavoro a 59 anni, il 16 dicembre scorso, dopo una caduta dall'impalcatura in un cantiere privato in via Palummera. Vittorio era un uomo forte, ma non ce l'ha fatta. Il suo cuore si è fermato pochi minuti dopo l'incidente per le ferite riportate. Come accertato dai carabinieri della locale compagnia in fase di indagine, giunti sul posto insieme agli ispettori dell'Asl Napoli 2 Nord, l'uomo non aveva regolare contratto di lavoro. L'ennesima morte bianca sul lavoro in Campania. Tommasone ha lasciato moglie e tre figli. Mercoledì, 22 dicembre scorso, nella chiesa di Forio si sono tenuti i funerali, con l'omelia di padre Giuseppe.
L'episodio ha molto scosso la comunità isolana, dove Giuseppe era conosciuto come un serio lavoratore e benvoluto da tutti. Le esequie si sono tenute dopo la cremazione del corpo. L'uomo, dopo l'incidente, era stato trasportato all'ospedale Rizzoli dai colleghi a bordo di un furgone, adagiato sul cassone: una corsa disperata per tentare di salvargli la vita. Purtroppo, però, non ce l'ha fatta. Il titolare della ditta edile è stato deferito per omicidio colposo. Tommasone era sprovvisto di assicurazione per il lavoro sul cantiere. Un episodio che riaccende i riflettori sulla diffusione e i pericoli del lavoro nero, soprattutto in settori particolarmente delicati per la sicurezza, come i cantieri edili, dove anche una minima disattenzione può costare la vita. Tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando in questi giorni alla famiglia per la terribile e grave perdita. Mentre tutti i familiari si stringono attorno alla famiglia nel silenzio del dolore.