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Covid 19

Vaccini Covid Campania per trapiantati e dializzati: in Regione il piano per le dosi

Trapiantati, donatori, nefropatici e dializzati scrivono al governatore Vincenzo De Luca: “Siamo nella categoria con priorità nelle vaccinazioni, secondo il piano nazionale di vaccinazione. È importante partire subito anche in Campania per tutelare i soggetti più fragili”. Raccolte oltre 25mila firme.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Le vaccinazioni per il Covid negli stessi centri di cura. È quanto chiedono trapiantati, donatori, nefropatici e dializzati in una lettera al governatore Vincenzo De Luca: “Siamo nella categoria con priorità nelle vaccinazioni, secondo il piano nazionale di vaccinazione. È importante partire subito anche in Campania per tutelare i soggetti più fragili”. Il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, infatti, in una nota inviata negli scorsi giorni alla società italiana di Nefrologia per il piano di vaccinazione Covid19 ha assicurato che “nell’aggiornamento del piano strategico, i pazienti con insufficienza o patologia renale e i soggetti sottoposti a trapianto sono stati inclusi nella categoria di persone vulnerabili e quindi con priorità nella vaccinazione”. Tra le categorie a rischio, poi, ci sono anche trapiantati, donatori e dializzati.

Lettera delle associazioni dei trapiantati a De Luca

Da qui, la lettera inviata al governatore della Campania Vincenzo De Luca da numerose associazioni (Aitf, Aido, Aned, Acti, Antr, Airp, Anerc) sul tema dei protocolli per la vaccinazione anti Covid-19 dei pazienti dializzati e trapiantati. Mentre sono oltre 25mila le firme raccolte per avviare la campagna vaccinale. Nella lettera, che segue un lungo confronto con i tecnici del CRT, il Centro Regionale Trapianti, si propone “di far vaccinare i pazienti presso quelle Aziende Sanitarie ospitanti gli Hub e SpoKe in cui già vengono seguiti nel Follow up, (proposta assai condivisa dalle sottoscritte associazioni e assolutamente concomitante con il piano vaccinale nazionale che prevede l’inserimento dei pazienti trapiantati in prima categoria, in quanto persone estremamente vulnerabili che necessitano esclusivamente di un vaccino di tipo: RNA messaggero – Pfeizer- Moderna)”.

"Le vaccinazioni nei centri di cura"

Secondo il piano vaccinale pubblicato con decreto del Ministro della Salute l’8 febbraio 2021, dializzati e trapiantati dovrebbero essere vaccinati subito dopo gli ultraottantenni. “È importante – scrive l’Aned, Associazione Emodializzati Dialisi e Trapianto Onlus – ricomprendere tra le persone da sottoporre alla vaccinazione anti Covid-19 con priorità i malati cronici di rene, a partire da coloro che effettuano la terapia salvavita della dialisi, iscritte in lista di attesa per il trapianto e trapiantate di tutti gli organi o tessuti. Spetta alle Regioni dare concreta attuazione a quanto disposto dal piano strategico, ed è questo il principale motivo della nostra lettera”.

Ma le associazioni sono preoccupate: “Temiamo che le differenze organizzative sul piano della Sanità tra le Regioni possano influire sui tempi e sui modi di vaccinare la comunità di persone fragili, che ANED rappresenta da circa 50 anni. Vorremmo ricordare innanzi tutto che l’AIFA suggerisce di vaccinare le persone trapiantate e dializzate con i due vaccini a tecnologia vettoriale (Pfizer BioNtech e Moderna), in ragione della sicurezza ma soprattutto della più elevata percentuale di risposta immunitaria. Fattore particolarmente importante per le persone immunodepresse, dalle quali si attende una minore produzione di anticorpi. Inoltre, nel caso dei dializzati, si tratta di persone malate che si recano tre giorni alla settimana in ospedale per la terapia. Non diversamente, le persone trapiantate si recano con elevata frequenza negli ambulatori post trapianto o negli ambulatori di nefrologia. La soluzione migliore per queste persone – conclude l’Aned – sarebbe quella di disporre la vaccinazione direttamente nei luoghi di cura”.

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