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Truffa all’Asl Napoli 1, stipendi gonfiati fino a 30mila euro in più: nei guai 8 dipendenti

Violato il software di gestione delle buste paga. I dipendenti fedifraghi avrebbero sottratto oltre 340mila euro in un anno. L’Asl: “Siamo parte lesa”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Stipendi "gonfiati" in maniera illegale all'Asl Napoli 1 Centro, con bonus sulle buste paga fino addirittura a 30mila euro. Per un presunto danno alle casse dell'azienda sanitaria partenopea di oltre 300mila euro in un solo anno. Nei guai ci finiscono 8 dipendenti dell'Asl Napoli 1, la quale in questa storia è parte lesa. Violato il software di gestione delle buste paga. Alcuni dipendenti fedifraghi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero inserito dei surplus di denaro non dovuti, quantificati tra 3mila e 30mila euro, ad altri dipendenti dell'Asl Napoli 1. L'indagine è condotta dai carabinieri del Nas di Napoli, coordinati dal comandante Alessandro Cisternino, che stamattina hanno notificato agli 8 indagati, tutti dipendenti dell'Asl, altrettanti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Danni all'Asl per oltre 300mila euro

Tre dipendenti sono accusati di essere gli organizzatori della truffa, per un danno alle casse dell'Asl quantificato in circa 340mila euro in un anno. I restanti indagati, invece, sarebbero i beneficiari dei bonus. I tre organizzatori, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbero poi fatti ricompensare dai colleghi con delle percentuali sulle somme avute illecitamente. Tutti e otto sono accusati di avere compiuto atti contrari ai loro doveri d'ufficio. Il giudice, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, che ha coordinato le indagini, ha emesso tre interdizioni di un anno dai pubblici uffici nei confronti degli organizzatori.

Scattati 18 sequestri, bloccati conti correnti

Emessi anche 18 provvedimenti di sequestro "per equivalente" nei confronti di altrettante persone di cui fanno parte anche gli otto indagati. I carabinieri hanno bloccato i loro conti correnti e messi i sigilli anche ad altri beni mobili e immobili. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e accesso abusivo ai sistemi informatici, contestati in concorso dagli inquirenti.

L'Asl: "Noi parte lesa"

Sulla vicenda interviene anche l'Asl Napoli 1 Centro, che precisa di essere "parte lesa. La Direzione strategica, che aveva provveduto ad evidenziare nel recente passato anomalie nella gestione di tale servizio, ha ricevuto questa mattina l’”Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari” a carico di alcuni dipendenti ed in queste ore sta provvedendo ad adottare i provvedimenti conseguenziali".

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