75 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Tribunale di Napoli vandalizzato, graffiti nella camera penale. Gli avvocati: “Vile sfregio”

Vandalizzati gli uffici nel Palazzo di Giustizia di Napoli. La Camera Penale: “Clima pesantissimo. Vile ed inaccettabile sfregio”
A cura di Pierluigi Frattasi
75 CONDIVISIONI
Immagine

Vandalizzato il Tribunale di Napoli. Graffiti sulle pareti negli uffici della Camera Penale che si trovano all'interno del Palazzo di Giustizia. La scritta in caratteri rossi "1.100.000 euro. Fuori i ladroni" è stata scoperta questa mattina e fa probabilmente riferimento all'ammanco di risorse emerso durante una riunione del consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli che ha portato poi alla presentazione di due esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti da parte di tre consiglieri. Sull'atto vandalico indagano gli agenti del Commissariato del Palazzo di Giustizia.

Camera Penale: "Clima pesantissimo"

La giunta della Camera Penale di Napoli scrive in una nota:

Quanto accaduto oggi nei locali della sede della Camera Penale è molto grave e va severamente stigmatizzato. Allo stato, ovviamente, non sappiamo chi sia l'autore (o gli autori) di una condotta illecita, oltre che puerile e ridicola. In ogni caso, quale che sia la mano e le ragioni che hanno guidato il gesto (ed a meno che lo stesso non sia stato posto in essere da un “buontempone” di passaggio nel Palazzo di Giustizia come invero auspichiamo), la faccenda non va presa sottogamba, poiché sintomatica del pesantissimo clima che si è creato tra gli avvocati del Foro partenopeo a seguito delle omissioni contabili riscontrate presso il Consiglio dell'Ordine di Napoli”.

"Vile e inaccettabile sfregio"

La Camera Penale poi si sofferma sull'atto vandalico avvenuto nei suoi uffici al Palazzo di Giustizia:

In questa vicenda – è appena il caso di sottolinearlo – la Camera Penale non c'entra nulla ed è presumibile che l'anonimo writer abbia deciso di cimentarsi nel suo vile ed inaccettabile sfregio presso le uniche sale non chiuse a chiave del Tribunale, tra cui anche la sede della Camera Penale partenopea.

E aggiunge:

Sinora, la Camera Penale aveva correttamente ritenuto di non partecipare al surreale dibattito, purtroppo di stampo giustizialista, che impera da circa un mese; non certo per disinteresse ma poiché le notizie che si rincorrono sono talmente frammentarie, parziali, incomplete che non consentono allo stato di formulare alcuna seria opinione e men che mai giudizio. Ed anche perché – ci sia consentito dirlo – abbiamo riscontrato una inaccettabile strumentalità da parte di alcuni, finalizzata più ad interessi di natura elettorale che alla risoluzione della vicenda.

Non solo,

È indubbio – scrive – che quanto avvenuto al Coa di Napoli sia sicuramente spiacevole. È tuttavia del pari indubbio che non sono oggettivamente noti solidi elementi di fatto sulla base dei quali edificare eventuali responsabilità di singoli. Il dibattito democratico anche aspro e acceso è sempre salutare positivamente a patto che esso non si traduca nel dileggio, nella gogna da social, con il conseguente rischio di ledere l'istituzione che di contro va sempre salvaguardata.

E conclude:

Scrivere calunnie sui muri si traduce, invece – specie se posto in essere da chi, come gli avvocati ha come stella polare il dialogo e il contraddittorio di matrice garantista – in un mero gesto di ribellione nichilista che produrrà solo discredito per l'intera categoria degli avvocati.

75 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views