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Tre tumori rimossi da tre organi diversi contemporaneamente: intervento record ad Avellino

Intervento da record all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, dove ad un uomo di 65 anni sono stati rimossi tre tumori da tre organi diversi contemporaneamente, in un’unica operazione durata quasi quattro ore. L’uomo, originario di Torre del Greco, nel Napoli, è stato dimesso ed è in ottime condizioni di salute.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tre tumori rimossi contemporaneamente da altrettanti organi dello stesso paziente. Un intervento da record quello svolto all'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino su un paziente di 65 anni originario di Torre del Greco, nella provincia vesuviana di Napoli. L'uomo è stato dimesso ed è ora in buone condizioni di salute dopo il delicatissimo intervento, perfettamente riuscito. L'uomo era ricoverato nell'Unità Operativa di Urologia, dove è stato anche sottoposto all'operazione chirurgica.

La diagnosi era quella di neoplasie a vescica, pelvi renale e prostata: un quadro clinico tale che l'uomo ha dovuto sottoporsi agli interventi per la rimozione dei carcinomi: ad operarlo, l'équipe formata dal dottor Vittorio Imperatore, direttore dell'Unità Operativa di Urologia, dagli urologi Gaetano Sessa, Roberto Buonopane e Antonio Girolamo, nonché dall'anestesista Agnese Petrone. Un'operazione durata quasi quattro ore che però ha permesso di rimuovere i tre tumori in blocco ed in sincrono, agendo contemporaneamente sui tre organi. Dopo le consuete giornate necessarie per il decorso post-operatorio, l'uomo è tornato così a casa in ottime condizioni di salute. "Le procedure che il reparto di Urologia sta adottando sono tutte mirate a offrire ai pazienti una chance terapeutica alternativa a quella tradizionale, puntando a una riduzione delle complicanze e dell'invasività", ha spiegato il dottor Imperatore, "e nel caso specifico, anziché eseguire più interventi chirurgici in momenti differenti, si è fatto in modo che il paziente entrasse una volta sola in sala operatoria, col vantaggio di poter avere una ripresa più veloce con un’analoga sicurezza di radicalità oncologica".

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