Soffoca la moglie e chiama i carabinieri: “Venite l’ho uccisa”. L’omicida ha 83 anni

Ancora una tragedia famigliare ad Avellino, dove questa mattina, mercoledì 5 maggio, un uomo di 83 anni ha ucciso la moglie, una donna sua coetanea. L'anziano, subito dopo l'omicidio, ha telefonato ai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, confessando il delitto appena commesso. Sul posto, un appartamento in via Sottotenente Iannaccone, sono arrivati i militari dell'Arma, che hanno arrestato l'anziano e hanno svolto tutti i rilievi del caso per ricostruire la dinamica del delitto con precisione: una prima ipotesi è che la donna possa essere stata soffocata.
Il corpo della vittima è stato portato all'obitorio per essere sottoposto all'autopsia, mentre l'assassino reo confesso è stato portato al comando dei carabinieri per fornire la sua versione dell'accaduto.
Pochi giorni fa l'omicidio di Aldo Gioia
Un altro delitto, dunque, ha scosso questa mattina la comunità di Avellino, dopo l'efferato omicidio di Aldo Gioia, l'uomo di 53 anni ucciso dalla figlia Elena, 19 anni e dal fidanzato, Giovanni Limata, 23 anni, esecutore materiale del delitto. Dopo aver premeditato l'omicidio insieme, Giovanni si è introdotto nell'appartamento della famiglia Gioia, nel centro di Avelino, lo scorso 23 aprile, e ha sorpreso Aldo Gioia mentre dormiva sul divano, trucidandolo con 14 coltellate. Il piano dei due fidanzatini era quello di sterminare l'intera famiglia, che si opponeva alla loro relazione: la moglie e l'altra figlia di Aldo, però, sono state allertate dalle sue grida, mentre veniva accoltellato, e sono così riuscite e scampare al massacro. Intanto, Elena e Giovanni restano in carcere: gli avvocati hanno rinunciato al Riesame.