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Teatro San Carlo, lavoratori in cassa integrazione: scatta la protesta

Al Teatro San Carlo di Napoli scatta la protesta dei 320 lavoratori, dopo la richiesta di altre 12 settimane di cassa integrazione. Sacrifici per altri 3 mesi, quindi, che i dipendenti del Massimo Lirico napoletano non riescono più a sopportare. “Siamo pronti a mettere in atto forme di protesta”, annuncia Alessandra Tommasini, segretario Slc Cgil Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Al Teatro San Carlo di Napoli scatta la protesta dei 320 lavoratori, dopo la richiesta di altre 12 settimane di cassa integrazione. Sacrifici per altri 3 mesi, quindi, che i dipendenti del Massimo Lirico napoletano non riescono più a sopportare. “Siamo pronti a mettere in atto forme di protesta”, annuncia Alessandra Tommasini, segretario Slc Cgil Napoli, al termine di un serrato confronto con tutte le maestranze del Teatro di piazza del Plebiscito.

“La richiesta di cassa integrazione – spiega Tommasini – è prova della cattiva gestione dell'attuale dirigenza. I lavoratori sono preoccupati e sono pronti, in modo coeso e unitario, a portare avanti le proprie rivendicazioni affinché si giunga al coinvolgimento e all'intervento delle istituzioni locali e nazionali”. Attualmente il Teatro San Carlo è guidato dal Soprintendente Stéphane Lissner, che si è insediato nel 2019. La sua gestione però ha dovuto fare i conti, purtroppo, anche con l’avvento della pandemia del Coronavirus che ha messo in ginocchio il comparto degli spettacoli. Attualmente, i teatri, infatti, sono chiusi al pubblico e un’eventuale riapertura non avverrà prima della fine della Pasqua.

Nei mesi scorsi non sono mancate le iniziative per cercare di dare supporto ai lavoratori dello spettacolo. Al San Carlo, ad esempio, sono stati sperimentati anche concerti e balletti in streaming con ottimi riscontri. Tuttavia, la crisi continua ad incombere. L’accesso al FIS, il fondo integrativo dello spettacolo, una sorta di cassa integrazione, ha cercato di attutire i danni per le famiglie dei lavoratori, che devono fare i conti però con una riduzione delle retribuzioni di circa il 20 per cento sullo stipendio.

Lo scorso gennaio il San Carlo si era illuminato, assieme ad altri teatri italiani, per un flash mob di protesta dei lavoratori dello spettacolo in difficoltà. La manifestazione era stata accompagnata dalla melodia di una delle violiniste dell'Orchestra del Teatro d'Opera più antico d'Italia, Giovanna Maggio. Anche il Soprintendente Stéphane Lissner, direttore del San Carlo, ha chiesto al ministro della Cultura Dario Franceschini di fare di tutto per riaprire al più presto i teatri.

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