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“Sesso con una donna in cambio di buoni spesa”: nuove accuse per l’ex sindaco di Pozzuoli Figliolia

Secondo gli inquirenti, il sindaco uscente avrebbe fatto sesso con una donna in ristrettezze economiche in cambio di buoni spesa Covid-19. I rapporti sessuali si sarebbero consumati negli uffici comunali.
A cura di Valerio Papadia
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Nella scorsa tornata elettorale del 12 giugno, l'ormai ex sindaco di Pozzuoli (sarà ballottaggio tra Ismeno e Manzoni) Vincenzo Figliolia, con circa 2mila preferenze, è risultato il più votato al consiglio comunale. Ciononostante, sull'ex primo cittadino si profila l'ombra di nuove accuse, dopo l'inchiesta che lo vede indagato per i reati di turbativa d'asta e corruzione relativi agli appalti per il Rione Terra: per Figliolia, infatti, si è aperto, come anticipato dal quotidiano Repubblica, un nuovo filone di indagine per concussione e peculato, in quanto avrebbe fatto sesso con una donna in ristrettezze economiche in cambio di buoni spesa Covid-19, quelli che venivano erogati ai cittadini in difficoltà durante le fasi più acute dell'emergenza legata alla pandemia di Coronavirus.

I rapporti sessuali sarebbero avvenuti nell'ufficio del sindaco

L'inchiesta è ancora nella fase delle indagini preliminari e si dovranno raccogliere maggiori elementi a riguardo. Ci sarebbero, però, le intercettazioni ambientali carpite dagli inquirenti grazie alle microspie piazzate nell'ufficio dell'ex sindaco, che non solo hanno permesso di far scattare il nuovo filone di indagini, ma che indicherebbero che i rapporti sessuali con la donna in cambio di buoni spesa, per i quali Vincenzo Figliolia è indagato, sarebbero stati consumati proprio nel suo ufficio al Municipio del Rione Toiano.

L'inchiesta sugli appalti al Rione Terra

L'altra inchiesta nella quale l'ex primo cittadino flegreo è coinvolto, come detto, è quella che riguarda gli appalti per la riqualificazione del Rione Terra, ex centro storico di Pozzuoli, sgomberato a causa del bradisismo nel 1970 e solo recentemente restaurato. Secondo la Procura di Napoli, che lo scorso aprile ordinò perquisizioni negli uffici comunali e nell'abitazione di Figliolia, l'ex sindaco avrebbe ricevuto denaro e la promessa di posti di lavoro per favorire la società che si è poi aggiudicata l'appalto.

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