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Scudetto del Napoli, la camorra punta alle estorsioni alle bancarelle di gadget falsi

Contrasti aperti tra i clan a Pianura per il controllo del nuovo racket: le estorsioni alle bancarelle che vendono gadget contraffatti del Calcio Napoli.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Tutti vogliono una sciarpa, una maglietta, una bandiera. Preferibilmente, a buon mercato. E quindi si ripiega sul mercato del falso, sulle centinaia di bancarelle che sbucano ad ogni angolo di strada. Ed è così che gli ottimi risultati del Calcio Napoli, che ad oggi stacca la seconda classificata di 18 punti, hanno grosse ripercussioni non solo sull'indotto legale ma anche quello illegale: il boom di vendita dei prodotti contraffatti rappresenta oggi un nuovo affare su cui la camorra ha tutta l'intenzione di mettere le mani.

Le estorsioni alle bancarelle coi gadget falsi del Napoli

Il mercato della contraffazione è da sempre per i clan un ottimo bacino da cui attingere. Basti pensare alle batterie di magliari che da Napoli si spostano praticamente in tutto il mondo o, per restare in città, ai traffici di borse e vestiti falsi da sempre appannaggio dei Mazzarella. Ma mettere le mani sui guadagni delle bancarelle coi gadget contraffatti è una nuova occasione, ancora più diretta, immediata: niente strutture, niente programmazione, soltanto l'obolo da riscuotere a suon di minacce. Come già avviene per i mercatini, ma sfruttando prodotti che in queste settimane sono richiestissimi.

Il controllo su questo nuovo affare, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, sarebbe nel mirino in particolar modo dei clan di Pianura, quartiere che si trova a pochi passi da Fuorigrotta e dallo Stadio Maradona e dove le bancarelle negli ultimi tempi non si contano nemmeno più. La prospettiva di un flusso di denaro continuo e assicurato avrebbe portato a nuove frizioni tra i due clan della zona, i Carillo-Perfetto e i Calone-Marsicano-Esposito, questi ultimi alleati coi Vigilia di Soccavo.

L'equilibrio già vacillante sarebbe arrivato ad un punto di rottura anche per via dei due grossi sequestri di droga, con conseguente perdita di denaro per i clan, messi a segno dalle forze dell'ordine a Pianura: 8 chili di marijuana a fine febbraio e, due giorni fa, oltre un chilo di cocaina nell'operazione che ha portato all'arresto di due giovanissimi, figli di personaggi di spicco della mala del Rione Traiano.

Spari contro la casa del reggente del clan, a Pianura si riapre la faida

Nella notte scorsa numerosi colpi di pistola sono stati esplosi in via Evangelista Torricelli, all'altezza del civico 334; una delle pallottole è finita nella veranda dell'abitazione di una famiglia. Obiettivo del raid sarebbe stata l'abitazione di Antonio Gaetano, detto Plasmon, ritenuto dagli investigatori l'attuale reggente del clan Calone-Marsicano-Esposito; il ragazzo era stato vittima di un agguato nello scorso agosto, quando rimase ferito con due pallottole a una gamba; l'episodio di stanotte potrebbe segnare la riapertura definitiva delle ostilità tra il clan e i rivali dei Carillo-Perfetto.

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