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Covid 19

Scontro sui tamponi rapidi, biologi e laboratori contro farmacisti: “Non hanno le competenze”

È guerra tra i biologi e i farmacisti sui tamponi rapidi Covid19, ossia i test antigenici che danno la risposta in 15 minuti, in farmacia. Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, “il protocollo stipulato tra Regione Campania, Federfarma Campania ed Assofarm Campania è lesivo dei legittimi interessi della categoria dei Biologi, faremo ricorso”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È guerra tra i biologi e i farmacisti sui tamponi rapidi Covid19, ossia i test antigenici che danno la risposta in 15 minuti, in farmacia. Per il presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D'Anna, "il protocollo stipulato tra Regione Campania, Federfarma Campania ed Assofarm Campania è lesivo dei legittimi interessi della categoria dei Biologi, perché si consente a figure professionali che non sono in possesso delle ‘speciali competenze' previste dalla legge, di eseguire veri e propri esami di laboratorio, screening analitici antigenici che nulla hanno a che fare con i cosiddetti test in autodiagnosi che un cittadino può eseguire normalmente in farmacia. Lo impugneremo".

D'Anna: "Mancano percorsi dedicati nelle farmacie"

"Il provvedimento – spiega Vincenzo D'Anna – non indica i requisiti organizzativi e strutturali specifici di cui devono obbligatoriamente dotarsi le farmacie per l'esecuzione dei tamponi, né viene indicato in che modo devono essere separate, all'interno dei locali, le aree deputate alle normali attività di vendita di medicinali e articoli sanitari da quelle scelte per effettuare i tamponi. Mancano e non sono codificati, nelle farmacie, gli spazi idonei ed attrezzati che sono tipici, invece, dei laboratori di analisi e pertanto vengono meno i requisiti stessi posti a tutela ed a protezione sia del personale, sia dell'utenza stessa. Tutto questo mentre, ironia della sorte, il governatore De Luca è andato a dichiarare in tv la fallacia di quegli stessi test rapidi che oggi sono stati posti in mani ed ambienti inadeguati". Il provvedimento adottato dalla Regione, tra l'altro, aggiunge ancora D'Anna, "prevede oneri finanziari in capo all'ente campano ancorché per la rete dei laboratori di analisi cliniche specializzati ed accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, non sia mai stato previsto, finora, nulla del genere. Il Ministro Speranza cerchi di non chiamarsi fuori da queste determinazioni che sono certo nella potestà organizzativa delle Regioni ma che non possono violare prerogative e competenze che il Ministro vigilante deve saper garantire. Come le prerogative delle professioni sanitarie di Biologi e Medici laboratoristi".

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