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Sciopero rifiuti in provincia di Napoli, si ferma la raccolta fino a stanotte

Si ferma la raccolta dei rifiuti in provincia di Napoli fino alla mezzanotte di oggi. I dipendenti della Sapna, l’azienda della Città Metropolitana di Napoli che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Napoli, hanno proclamato lo sciopero. Fermi siti e discariche dalla mezzanotte di ieri e lo resteranno per tutta la giornata di oggi. Iniziativa organizzata da Cgil Fo, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Si ferma la raccolta dei rifiuti in provincia di Napoli fino alla mezzanotte di oggi. I dipendenti della Sapna, l'azienda della Città Metropolitana di Napoli che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Napoli, hanno proclamato lo sciopero. Fermi siti, impianti Stir e discariche dalla mezzanotte di ieri e lo resteranno per tutta la giornata di oggi. All'iniziativa organizzata da Cgil Fp, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, ha aderito l'80% dei lavoratori. Motivo dello sciopero “la mancanza di una mission aziendale da parte di SapNa”, come denuncia la Fit Cisl tramite il segretario generale Alfonso Langella, il segretario regionale Ciro Bernardo e la componente territoriale Maria Rosa Salvati.

Sono fermi i conferimenti agli impianti Tmb di Tufino e Giugliano, presso i siti e le discariche. “Non esistono atti ufficiali – spiegano il segretario generale Alfonso Langella, il segretario regionale Ciro Bernardo e la componente territoriale Maria Rosa Salvati (Fit Cisl) – su cosa dovrà fare Sapna nei prossimi anni, questo mette a rischio centinaia di posti di lavoro: è un salto nel buio senza un credibile piano industriale – aggiungono -. L’azienda non ha mai coinvolto le organizzazioni sindacali e le maestranze sono allo sbando. Inoltre – concludono i dirigenti Fit Cisl – con la suddivisione degli Ato senza una regia pubblica unica ma affidata ai singoli Comuni vengono prodotti tre organismi amministrativi con gestione fotocopia del ciclo integrale dei rifiuti e per gli utenti c’è il concreto rischio che aumenti la tariffa dei rifuti”.

Lo sciopero di 24 ore di impianti Stir, siti, discariche e uffici era stato proclamato dalle sigle sindacali il 28 marzo scorso, in merito "alle procedure in corso di acquisizione della documentazione e delle informazioni necessarie al passaggio di consegne di detta società alla titolarità degli ATO Na1, Na2, Na3, senza il minimo coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali".

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