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Sciame sismico tra Napoli e Pozzuoli: 9 scosse nella notte ai Campi Flegrei

Dalle 5 di questa mattina, e fino alle ore 7 circa, nove scosse di terremoto si sono susseguite nei Campi Flegrei. Nonostante la bassa intensità, alcune delle nove scosse sono state distintamente avvertite.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Non sembra arrestarsi l'attività sismica nei Campi Flegrei: un vero e proprio sciame ha fatto tremare la terra tra Pozzuoli e Napoli alle prime luci di questa mattina, mercoledì 20 aprile, con nove scosse che si sono susseguite a partire da poco prima delle 5 e fino alle ore 7 circa. Si tratta, ad ogni modo, di un'attività sismica considerata normale per una zona vulcanica come quella dei Campi Flegrei, attraversata dal fenomeno del bradisismo – caratterizzato dall'innalzamento e dall'abbassamento del suolo – che dal 2005 è in fase ascendente.

La maggior parte delle nove scosse si sono susseguite a distanza molto ravvicinata, anche di pochi secondi, l'una dall'altra: la prima, di magnitudo 0.4, alle ore 4.52 è stata seguita da un'altra scossa, di magnitudo 0.6, soltanto 40 secondi più tardi. L'evento sismico che sembrerebbe essere stato avvertito maggiormente è quello delle ore 4.57, di magnitudo 0.5, avvenuto a una profondità 1.4 chilometri, molto esigua (come gran parte dei terremoti che si verificano nei Campi Flegrei). Tanti i messaggi dei cittadini sul gruppo Facebook dedicato a coloro che vivono nella zona rossa della caldera dei Campi Flegrei, che hanno scritto di aver avvertito distintamente l'evento sismico, in diverse zone della città di Pozzuoli, ma anche nella zona Pisciarelli di Agnano, periferia Ovest di Napoli.

Si tratta, ad ogni modo, di fenomeni come detto di bassa intensità, anche se, a fine marzo, la caldera dei Campi Flegrei è stata interessata da due scosse abbastanza intense: la prima, il 16 marzo, di magnitudo 3.5, mentre la seconda, il 29 marzo, di magnitudo 3.6, la più forte dal 1985 ad oggi.

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