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Scampia, dirotta un’ambulanza in strada e minaccia l’autista per far soccorrere il padre alle Vele

Venticinquenne denunciato per interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata. Indagano i carabinieri.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Venticinquenne dirotta un'ambulanza in strada, che era diretta verso un'altra abitazione per assistere un paziente con sospetta frattura, e la porta verso le Vele di Scampia per far soccorrere invece il padre. L'ambulanza del 118 inizialmente lo segue, pensando che sia un parente dell'ammalato verso il quale si stava dirigendo, ma quando il personale si accorge che l'indirizzo è sbagliato, si ferma e cerca di far ragionare il ragazzo, spiegandogli che già un'altra ambulanza sta andando verso casa sua. Il giovane però non ci sta, minaccia l'autista. Poi insegue l'ambulanza e le taglia la strada. Il mezzo di soccorso è costretto a fuggire verso la stazione dei Carabinieri. Il giovane viene poi denunciato per interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata.

Arrivano i carabinieri, giovane denunciato

È accaduto ieri, 30 gennaio 2023, attorno alle ore 18,00. L’ambulanza, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era diretta al civico 25 di via Luigi Pareyson, a Scampia. Quasi a destinazione, un’auto affianca il veicolo d’emergenza. L’uomo alla guida chiede all’equipaggio di seguirlo, il tono è aggressivo. Ritenendo che potesse essere un parente della persona ad aver richiesto aiuto, i sanitari seguono quell’auto per alcune centinaia di metri, per poi rendersi conto di aver raggiunto un indirizzo diverso da quello segnalato dal centralino. Si ritrovano, invece, in Via Labriola, ai piedi delle Vele, dove alcune persone affollano marciapiede e strada.

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"Ambulanza inseguita, minacciato l'autista"

Il padre dell’uomo che gli ha fatto da apripista non sta bene e quelle persone attendono l’intervento del 118. I medici scoprono che di lì a breve sarebbe arrivata un’altra ambulanza e, dopo aver tentato di chiarire l’incomprensione, ripartono per soccorrere la persona a loro assegnata. Le parole non bastano e il 25enne poco prima alla guida dell’auto si rimette al volante della sua Yaris. Insegue l’ambulanza e le taglia la strada. Scende dalla vettura e prova ad aprire la portiera del veicolo. Poi minaccia i sanitari e infila la mano nella giacca, simulando il possesso di un’arma.

Personale sanitario costretto alla fuga

L’infermiere alla guida dell’ambulanza non si lascia intimidire, ingrana la prima, fugge verso la stazione carabinieri di Secondigliano e lungo la strada chiede al centralino di dirottare un’altra ambulanza in via Pareyson. I due interventi d’emergenza si concludono senza problemi e il 25enne, figlio della persona da soccorrere in via Labriola, viene individuato e identificato dai militari. Viene perquisito ma nessuna arma viene rinvenuta. Per lui una denuncia per interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata a incaricato di pubblico servizio.

Nessuno Tocchi Ippocrate: "Verificare funzionamento telecamere ambulanze"

Sulla vicenda è intervenuta anche l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ieri ha ricevuto una segnalazione:

Intorno alle 18 di oggi l’ambulanza di Pietravalle viene allertata per “sospetta lesione ossea” a Scampia, l’equipaggio, in prossimità del complesso “Vele” viene fermato da una autovettura con dei giovani a bordo che li intimano di seguirli, dopo una manciata di metri l’autovettura si ferma e l’ambulanza viene accerchiata da un gruppo di loschi figuri che li minacciano, uno di loro si sarebbe anche messo una mano in tasca sbattendo qualcosa di metallico sulla porta del mezzo di soccorso. L’autista del mezzo valutando la scena “non sicura” ingrana la marcia e fugge , pare anche che siano stati inseguiti per diverse centinaia di metri. L’equipaggio ha sporto regolare denuncia.

E conclude:

Alla base di tale gesto pare ci sia stato uno scambio di ambulanze, ovvero stavano attendendo una ambulanza medicalizzata per un codice rosso ed hanno fermato “pietravalle” che era diretta verso la sospetta frattura. L’autista del mezzo avrebbe potuto usufruire delle telecamere del mezzo di soccorso per identificare gli aggressori, ma ci viene riferito che il monitor collegato ad esse non funziona (telecamere guaste?). Speriamo che chi di dovere, ASL Napoli 1 Centro, verifichi al più presto il funzionamento delle telecamere su tutti i mezzi di soccorso del 118 partenopeo. Soprattutto speriamo che anche le automediche, che entreranno in servizio il 1 febbraio, siano dotate di telecamere a bordo! A noi questo racconto è sembrato un episodio di Gomorra…..purtroppo è una realtà sulla quale è stata costruita una serie!

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