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Un Rosario per “riparare alle offese del Gay Pride”: bufera sull’iniziativa in una cappella del Salernitano

A Nocera Superiore, in provincia di Salerno, l’iniziativa della proprietaria di una cappella privata, scatena la polemica: “Un Santo Rosario di preghiera contro le offese del Gay Pride”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un Santo Rosario per «riparare alle offese arrecate» alla religione durante i Gay Pride: una iniziativa che a Nocera Superiore, in provincia di Salerno, ha scatenato polemiche e accuse a mezzo social. C'è chi ha visto un tentativo della locale chiesa di osteggiare il mese del Pride e del diritti Lgbtq+ e chi, invece, si è trovato d'accordo con l'iniziativa. Fanpage.it ha ricostruito l'intera vicenda, ascoltando le ragioni di associazioni e organizzatrice della singolare giornata di preghiera.

Quest'ultima è Raffaella Ferrentino, avvocato, già vicesindaco di Nocera Superiore, presidente dell'associazione "Legalità e trasparenza" e proprietaria della a cappella di Santa Filomena di via Taverne in cui ci sarà il Rosario. La donna spiega: la Chiesa non sia è coinvolta, si tratta di un'iniziativa privata e – a suo dire – «non discriminatoria». Perché l'ha decisa? Presto detto: è nata dopo le polemiche in seguito ad alcune immagini ritenute blasfeme durante il Pride di Cremona di qualche giorno fa. L'Arcigay non ci sta e parla apertamente di posizioni «omofobe e arretrate».

"Nessuna posizione omofoba", spiegano a Fanpage.it

Ferrentino al telefono con Fanpage.it racconta: «Si tratta di un Santo Rosario non è contro il Gay Pride non è discriminatorio». Dunque perché quest'idea? «È una riparazione alle offese che hanno fatto alle immagini sacre», come è ben chiarito in un volantino circolato sui social network. Il riferimento è alle immagini del Pride di Cremona, dove è stata di recente portata in corteo l'effige di una Madonna a seno nudo. Spiega a Fanpage.it Raffaella Ferrentino:

Il parrocco non è stato investito di questa mia iniziativa: si tratta di un'iniziativa privata che viene fatta all'interno di una cappella che è di mia proprietà. Io sono rimasta allibita dalle immagini che ho visto sui giornali del gay pride di Cremona e ho pensato di organizzare questo momento di preghiera per redimere queste offese fatte alle immagini sacre e difendere il mio credo.

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L'Arcigay Salerno: "Posizioni omofobe e arretrate"

L'Arcigay Salerno non ha perso tempo e, poco dopo aver letto il volantino, ha puntato il dito contro l'iniziativa. «Riteniamo che questi episodi siano offensive di una fede cristiana autentica, inclusiva e realmente vicina al dettato evangelico dell'amore incondizionato», ha detto Francesco Napoli, presidente Arcigay Salerno: «Questi episodi, che appaiono isolati, ma che raccontano di un sommerso di ipocrisia e di omertà violente e marginalizzanti, intrise di patriarcato, ci incoraggiano a proseguire nelle lotte di rivendicazione e di presa di parola dei nostri corpi e dei nostri affetti». E ribadisce: «Il 23 luglio saremo in piazza a Salerno per il Pride, per Cloe Bianco e per tutte le vittime di violenza e discriminazione».

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