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Arriva il RisiKo ambientato a Napoli: strategia di battaglia in una città da sempre in guerra

Il più famoso gioco da tavolo di strategia bellica al mondo sceglie Napoli come ambientazione: scatola speciale per celebrare i 45 anni.
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Napoli è già abituata a vedersi scomposta in mappa per quartieri e legata a strategie belliche di conquista: zona Ovest contro centro storico, zona Nord all'assalto di Napoli Est. Basta guardare le annuali relazioni antimafia per rendersene conto: il RisiKo di Napoli esiste già. È la guerra fra clan di camorra.

Domanda: può questo morbo che opprime la città dalla notte dei tempi toglierci anche l'ipotesi di sederci a giocare nelle tavolate di Natale in serenità? Può il wargame da tavolo per eccellenza – grande classico del divertimento ispirato al gioco francese La Conquète du monde, inventato negli anni '50 dal regista francese Albert Lamorisse per insegnare ai suoi figli la geografia – arrivare a Napoli e farci pensare solo a quanto purtroppo ben conosciamo? Non potrebbe, non dovrebbe.

I creativi italiani di "Spin Master" azienda made in Canada, ci hanno provato. Spiega Edgardo Di Meo:

Noi del team italiano di Spin Master volevamo che a inaugurare questi spin-off ambientati in Italia fosse questa meravigliosa città, che racchiude un patrimonio artistico, religioso, culturale, gastronomico musicale e sportivo senza eguali.
Quando l'abbiamo proposta a Ben Rathbone, Vice President Design-Games di Spin Master, anche lui non ha avuto dubbi.

La scatola partenopea del Risiko – che proprio quest'anno festeggia i suoi 45 anni –  ha un record: è la prima volta che il gioco di strategia lascia la sua mappa tradizionale, ovvero il mondo così come lo conosciamo, diviso strategicamente in 42 territori, concentrandosi sul territorio di una singola città.

La nuova plancia di gioco consta infatti di 6 zone che comprendono tutte e 10 le municipalità di Napoli (almeno sulla carta il decentramento amministrativo è compiuto), suddivise in 42 distretti. Al posto delle russe Sacha-Jacuzia e Kamchatka abbiamo dunque Ponticelli e San Pietro a Patierno.

Il resto è tutto intelligenza, strategia e fair play. «Lontano da ogni logica bellica», garantiscono ancora i titolari dell'azienda di gioco, ma a questo dovranno rispondere i tanti aficionados che anche a Napoli hanno gruppi di gioco e organizzano tornei, ovviamente entusiasti dalla novità come lo erano i fan del Monopoly quando fu stampata l'edizione napoletana. Ci saranno altre scatole speciali, ma andranno molto lontane da qui: la prossima è sull'Antartide.

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